Nella giornata del voto al Senato del ddl Gelmini, un voto che potrebbe cambiare drammaticamente il futuro di migliaia di studenti, docenti e ricercatori, la cultura stessa del Paese, il mondo della conoscenza scende in piazza con iniziative, definite dagli stessi studenti, “ironiche, imprevedibili e fantasiose”. Già ieri, in occasione della ‘giornata nazionale di mobilitazione in tutti gli atenei‘, promossa dalle organizzazioni e associazioni universitarie, la protesta si è intensificata. Assemblee, presidi, volantinaggi e manifestazioni sono state organizzate in tutta Italia.
‘Ditelo con i fiori’, questo lo slogan del flash mob, che ha animato nel pomeriggio di ieri Piazza Montecitorio e che ha visto gli studenti offrire fiori ai passanti e alle forze dell’ordine che presidiano il Palazzo. Una protesta simbolica organizzata in risposta alle dichiarazioni del Presidente dei Senatori Pdl, Maurizio Gasparri, come indicato dallo striscione “Gasparri ecco qui i violenti”.
Per oggi, annunciano gli studenti, la protesta sarà “coloratissima, spiazzante, piena di fantasia e divertente”. Nella Capitale due gli appuntamenti confermati, alle ore 9.30 circa, infatti, è prevista la partenza di due cortei: da Piazzale Aldo Moro e da Piazzale dei Partigiani. Ma le proteste non riguarderanno soltanto Roma, domani, dal Nord al Sud del Paese, studenti e ricercatori scenderanno in piazza. Iniziative previste a Milano, Firenze, Bologna, Genova, Torino, Palermo e Venezia.
Sbagliato, secondo il Segretario Generale della FLC CGIL, Domenico Pantaleo, “trasformare le manifestazioni di dissenso in problemi di ordine pubblico”, infatti, secondo Pantaleo, le dichiarazioni di alcuni Ministri del Governo sono state “irresponsabili”, perché ha spiegato “alimentano un clima di ulteriore tensione”. “Si abbia il coraggio – ha aggiunto – di ascoltare le istanze di quei giovani che rivendicano il diritto allo studio. Si sospenda l’approvazione del disegno di legge sull’università come atto di civiltà democratica”.
E’ importante, ha proseguito il leader della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza della CGIL “garantire agli studenti, ricercatori e precari il diritto a protestare democraticamente contro il disegno di legge sull’università e le politiche del Governo che stanno distruggendo il sistema di istruzione pubblica”. “Bisogna isolare e condannare – ha concluso Pantaleo – ogni forma di violenza, garantendo nel contempo il pacifico svolgimento delle manifestazioni. Ognuno, in modo responsabile, deve contribuire a evitare che si ripetano gli incidenti del 14 dicembre”.