Operai costretti a vivere da due, tre anni con 600/700 euro al mese, altri da un anno con molto meno o nulla del tutto.
La qualità della Cassa integrazione è “drasticamente peggiorata”, afferma la CGIL, diminuisce infatti l’ordinaria a fronte di una continua esplosione della straordinaria e di quella in deroga. Così il Segretario confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, commenta i dati sul tiraggio della Cassa integrazione nei primi dieci mesi dello scorso anno diffusi dall’INPS. L’istituto di previdenza rivela infatti come l’uso effettivo della Cassa integrazione si sia fermato al 48% del totale delle ore autorizzate alle aziende, ossia 495,2 milioni su un miliardo e 86 milioni.
Nello specifico, fa sapere l’INPS, per la Cassa integrazione ordinaria su 100 ore autorizzate ne risultano utilizzate il 52,5% mentre si fermano al 46,5% quelle autorizzate per Cassa integrazione straordinaria e in deroga.
Ma la vera notizia, secondo il dirigente sindacale è che, anche nel 2010, si consumeranno almeno 600 milioni di ore di CIG, “si ripete quindi – spiega Fammoni – per il secondo anno consecutivo, il gravissimo dato del 2009 su settori produttivi già in enorme difficoltà e su lavoratori che ormai da due anni vivono con circa 700 euro al mese”.
Per Fammoni, queste sono le premesse del 2011, se, afferma “non ripartono i consumi, la produzione e lo sviluppo” questa, aggiunge il sindacalista “è la realtà gravissima dell’occupazione italiana che viene sistematicamente oscurata” e, puntando il dito contro il governo, prosegue “è questo quello di cui non si occupa, perché non vuole e perché non può, un governo in crisi e che addirittura in questa situazione dice che è meglio che le imprese italiane vadano all’estero”.
Nel concludere Fammoni ricorda che la mobilitazione della CGIL, per contrastare i danni di questo governo, “prosegue con l’iniziativa straordinaria delle ‘marce per il lavoro’ che partiranno a giorni nei territori”.