Dopo la pubblicazione ieri dell’articolo sulla pensione anticipata per chi svolge un lavoro usurante, ci hanno scritto diversi lettori chiedendo quali siano i lavori usuranti. Lo spieghiamo subito. Vi chiediamo anche di rivolgerci queste domande utilizzando i commenti sotto, così le risposte restano a disposizione di tutti 😀
I lavori usuranti sono tutti quei mestieri che minano in modo serio e grave il fisico , che hanno incidenze di tumori e malattie professionali molto più alte che sulla media della popolazione per età e sesso.
Secondo il Decreto Ministeriale del 19 maggio 1999, i lavori caratterizzati dalla maggiore gravosità dell’usura sono:
Lavori in galleria, cava o miniera;
Lavori nelle cave;
Lavori nelle gallerie;
Lavori in cassoni ad aria compressa;
Lavori svolti dai palombari;
Lavori ad alte temperature;
Lavoratori del vetro cavo;
Lavori espletati in spazi ristretti;
Lavori di asportazione dell’ amianto
Autisti;
Lavoratori notturni
Turnisti
Ecco quindi nel dettaglio i lavori più usuranti che ancora si svolgono in Italia:
Minatori
In Italia ci sono 7mila operatori di miniera. Lavorano in 13 regioni, anche se la maggiore concentrazione di miniere in Italia si trova in Piemonte e Sardegna. Per 8 ore di lavoro nel sottosuolo, guadagnano in media 1100 euro al mese. Ma i rischi per la salute sono ancora altissimi. Il più comune è la silicosi. Per capire quanto sia legata a questo genere di lavori, basti pensare che qualcuno l’ha soprannominata tisi dei minatori. La silicosi è una malattia polmonare causata dall’esposizione prolungata al biossido di silicio. I sintomi possono apparire anche a molti anni dall’esposizione: difficoltà respiratorie, tosse, enfisemi, scompensi cardiaci, tubercolosi. Gli addetti ai fumi rischiano di ammalarsi di mercurialismo, l’avvelenamento da mercurio, che causa stomatiti, disturbi gastrici e intestinali, disagi psichici e motori.
Lavoratori della pietra
Chi lavora nelle cave (15mila in Italia) sviluppa spesso gravi malattie dell’udito, che causano ipoacusia da rumore, causata dai compressori, dai martelli pneumatici, dalle macchine perforatrici, strumenti che superano sempre i 90 decibel. Ai danni causati dal rumore e dalle continue vibrazioni, si aggiungono i rischi legati alle polveri, che comportano spesso la silicosi di cui si è parlato per i minatori. Un’altra causa di malattie è la costante esposizione ai gas delle esplosioni, che aumentano il rischio di tumori polmonari.
Palombari
Esiste in medicina la malattia dei palombari, che colpisce in modo specifico chi lavora in cassoni subacquei o dentro scafandri elastici. Quando la decompressione è troppo rapida o troppo frequente, i gas disciolti nel sangue passano allo stato gassoso, danneggiano il tessuto nervoso e possono causare emboli. I sintomi sono dolori muscolari, paralisi degli arti, perdita della coscienza. Dato che il gas più pericoloso tra quelli che possono causare embolia è l’azoto, una pratica da attuare sempre è la deazotizzazione: prima di immergersi, si respira ossigeno puro per eliminare l’azoto nel sangue.
Lavoratori del vetro
I 7mila addetti, soprattutto a Murano, in Toscana e Campania, sono esposti a una serie di rischi legati all’ambiente di lavoro, come l’elevata temperatura e l’alto livello di rumore nei reparti di composizione, nella fornace e nella moleria. Le polveri per la finitura e l’acido fluoridrico che si usano per l’acidatura possono risultare cancerogeni. Durante la preparazione della miscela, c’è il rischio silicosi, e si possono contrarre neoplasie, per la presenza nell’aria di sostanze come arsenico, nichel, cadmio e cobalto.
Lavoratori in fonderia
I principali rischi riguardano l’apparato respiratorio: tra le malattie tipiche del lavoratore fondiario, ci sono flogosi respiratorie croniche e bronchiti croniche, anche con ostruzione delle vie aeree. Il primo sintomo, che funge da campanello d’allarme, è la dispnea da sforzo, difficoltà respiratoria che segnala una riduzione della ventilazione alveolare.
Lavoratori dell’amianto
In Italia circolano ancora 32 milioni di tonnellate di materiali che contengono amianto. Secondo statistiche 2010, ancora oggi muoiono 3.000 persone l’anno per malattie collegabili a questo materiale. La bonifica dell’eternit è necessaria praticamente ovunque, dalle canne fumarie ai cassonetti per l’acqua, su navi, treni, in fabbriche, case e palestre. I bonificatori sono specializzati nell’incapsulare e rimuovere l’eternit, seguendo procedure molto complesse. Si bloccano le fibre, usando collante a spruzzo, le onduline vengono imballate caricate sui camion e spedite di solito in Germania, dove vengono rese innocue e riciclate. La più pericolosa delle malattie da amianto è il mesotelioma, tumore che colpisce le cavità sierose, come la cavità pleurica, il peritoneo e il pericardio.
Più in particolare, secondo il Decreto Salvi del 1999, sono considerati lavori usuranti:
a) – «lavori in galleria, cava o miniera»: mansioni svolte in sotterraneo con
carattere di prevalenza e continuità;
– «lavori nelle cave»: mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di
pietra e ornamentale;
– «lavori nelle gallerie»: mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento
con carattere di prevalenza e continuità;
– «lavori in cassoni ad aria compressa»;
– «lavori svolti dai palombari»;
– «lavori ad alte temperature»: mansioni che espongono ad alte temperature,
quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo
esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di seconda fusione, non
comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti ad operazioni di colata
manuale;
– «lavorazione del vetro cavo»: mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro
cavo eseguito a mano e a soffio;
– «lavori espletati in spazi ristretti», con carattere di prevalenza e continuità ed
in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale,
le mansioni svolte continuativamente all’interno di spazi ristretti, quali
intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
– «lavori di asportazione dell’amianto»: mansioni svolte con carattere di
prevalenza e continuità.
Quello che viene previsto dal nuovo decreto varato è un elenco in quattro
punti, in cui ai lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti come
da decreto Salvi (lettera «a» del decreto) si aggiungono;
b) lavoratori notturni
– lavoratori impegnati in lavori a turni
– lavoratori impegnati per l’intero anno lavorativo;
c) lavoratori addetti alle linee a catena;
d) conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti,
adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.
FONTE: Cisl, Ministero della Salute, Decreto Ministeriale 19 maggio 1999