Il collocamento obbligatorio per i lavoratori disabili era già stato stabilito con la legge 68/99 ma rimesso in discussione dai successivi governi con varie modifiche. Ora è stata riconfermata in via definitiva dal Senato la quota obbligatoria.
La Legge 68/99 infatti ha esteso su tutto il territorio nazionale la metodologia del “collocamento mirato”, già operativa prima della nuova legge con grande successo in molte regioni italiane. Questo nuovo approccio, attorno al quale ruotano tutte le disposizioni della legge, parte dalla consapevolezza che a minorazione fisica, psichica e/o sensoriale non corrisponde sempre e comunque una riduzione delle capacità lavorative. Infatti attraverso una “serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto di lavoro adatto, attraverso analisi dei posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzione di problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione” (art. 2) è possibile inserire la persona disabile giusta al posto di lavoro adatto.
Questo approccio permette di integrare nel mondo del lavoro persone disabili agli stessi livelli di produttività degli altri lavoratori. Maggiori informazioni sul funzionamento del collocamento mirato nella scheda di Bloglavoro qui.
“Un grande risultato, frutto di una mobilitazione forte messa in campo dalla CGIL, e possibile grazie all’impegno e alla sensibilità di alcune forze parlamentari e personalità politiche come quella della capogruppo del PD al Senato, Anna Finocchiaro”. Così la responsabile dell’ufficio Politiche delle Disabilità della CGIL Nazionale, Nina Daita, commenta il via libera definitivo al Senato della legge che restituisce la quota di riserva in materia di collocamento obbligatorio a favore delle persone con disabilità.
La legge 126 dello scorso anno aveva stabilito che le aziende con più di 50 dipendenti fossero prioritariamente obbligate ad assumere orfani e superstiti di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, a scapito della riserva prevista a favore delle persone con disabilità. La legge approvata riconferma la garanzia del 7% di aliquota di riserva ai disabili. “Il governo aveva generato una guerra tra deboli, penalizzando in maniera indecente le persone con disabilità”, osserva Daita sostenendo che “la legge approvata restituisce loro un diritto”. La legge, conclude Daita, “era di vitale interesse per l’inserimento al lavoro delle persone con disabilità che sono in questo momento davvero le più penalizzate”.