Il titolare della ditta arrestato per omicidio colposo per la morte di un dipendente che lavorava senza le condizioni di sicurezza. E’ la prima volta che il responsabile di un’impresa edile finisce in manette a causa della mancanza di sicurezza e forse era anche ora, vista la quantità di incidenti mortali proprio tra gli edili.
Il 44enne si trovava sul tetto dell’azienda, momentaneamente chiusa, per lavorare insieme a un conoscente, un artigiano che stava effettuando lavori per conto della ditta castellana.
Durante le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Empoli è emerso che la vittima non era assunta dalla ditta edile intestate all’amico, anch’egli albanese.
Il 44enne era stato ‘ingaggiato’ per aiutarlo questa mattina a svolgere alcune opere di manutenzione.
L’uomo spostandosi sulla copertura, ha messo i piedi su due lastroni di plexiglas che si sono frantumati sotto il suo peso facendolo cadere da un’altezza di quasi 8-9 metri. Questa la prima ricostruzione dell’accaduto per il quale l’allarme è stato dato intorno alle 10.55. La centrale operativa del 118 ha subito inviato sul posto un’automedica e un’ambulanza delle Pubbliche Assistenze di Castelfiorentino, ma l’uomo era morto sul colpo.
Successivamente sono intervenuti anche i carabinieri e i tecnici di prevenzione e sicurezza luoghi sul lavoro dell’Asl per capire meglio le cause di questa tragedia sul lavoro.
La salma è stata portata alla sala mortuaria dell’ospedale ‘Santa Verdiana’, ancora non è chiaro se il corpo sarà sottoposto all’autopsia. Sul posto si è recato per un sopralluogo il sindaco di Castelfiorentino Giovanni Occhipinti.
Nel corso delle indagini dei militari si è arrivati poi all’arresto dell’artigiano albanese che aveva dato lavoro all’amico connazionale. Per lui, N.R., 36enne, residente a Castelfiorentino, i reati ipotizzati sono di omicidio colposo e impiego di manodopera clandestina, oltre ad alcuni reati legati alla sicurezza sui luoghi sul lavoro. A incidere sul suo arresto e la sua momentanea carcerazione a Sollicciano il fatto che avesse qualche piccolo precedente.
A chiedere la convalida dell’arresto e della misura cautelare in carcere per Renato Ndreu, 36enne di origini albanesi e residente in provincia di Firenze, è il sostituto procuratore Christine Von Borries. La vittima è un suo connazionale, Ndroc Gomila, 44 anni, sposato e padre di tre figli, deceduto dopo un volo di nove metri dal tetto di un capannone della Veca group srl, in via Niccoli, a Castelfiorentino nella provincia di Firenze.
L’azienda della Valdelsa si era rivolta alla Iperasfalti, della quale è titolare Ndreu, per un lavoro di manutenzione. Un intervento all’apparenza piuttosto semplice. Ma su quel tetto da riparare, secondo la procura, Ndroc non sarebbe dovuto salire. O meglio, non a quelle condizioni. La caduta avvenuta lunedì mattina, stando agli accertamenti dei carabinieri di Empoli e dell’Asl, è stata causata dal cedimento di una
lastra in vetroresina sulla quale l’operaio stava camminando senza alcuna protezione.
Secondo il magistrato, se il datore di lavoro avesse accertato, in precedenza, la stabilità del tetto (se la copertura avesse avuto o meno “la resistenza sufficiente a sostenere il peso dell’operaio”) Ndroc sarebbe ancora vivo. Tra le motivazioni della richiesta di convalida al gip – oggi si terrà l’udienza – anche il fatto che la Iperasfalti avrebbe violato le norme in materia di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro “omettendo di predisporre misure di protezione collettiva”. Inoltre il titolare non avrebbe garantito al suo operaio, “non regolarmente assunto ma dipendente di fatto – si legge nella richiesta di convalida – una formazione sufficiente in materia di salute e sicurezza sul lavoro”. Tra gli elementi che pesano sul titolare della ditta, infine, ci sono la quasi-flagranza (il titolare era presente al momento dell’incidente, anche se a suo avviso il dipendente sarebbe salito sul tetto a sua insaputa) e il fatto che il datore di lavoro della vittima abbia alcuni precedenti penali che aggravano ulteriormente la sua posizione.