Secondo i dati rilasciati oggi da Unioncamere, c’è qualche sorpresa tra le professioni più richieste dal mercato e con meno offerta. In particolare, di fianco agli eterni idraulici, carpentieri e operai specializzati che da anni sono in vetta alle classifiche dei lavori più richiesti, si aggiungono sviluppatori di software e farmacisti. Unioncamere parla in particolare di 117mila “introvabili” nell’industria e nei servizi.
Per chi è ancora indeciso o vuole reinventarsi, quindi, vale la pena di considerare queste professioni, contando che attualmente un idraulico e un carpentiere lavorano da subito, senza stage e lunghe attese di colloqui e soprattutto che incassano uno stipendio nettamente più alto di un impiegato di medio livello. Ma vediamo bene com’è la situazione di Settembre 2011 per chi si vuole orientare meglio nella ricerca di lavoro.
Su 595mila assunzioni non stagionali previste dalle imprese entro il 2011, quasi 117mila (il 19,7%) sono considerate di difficile reperimento. Il dato in sé non è una grande novità. Rispetto alle previsioni 2010, anzi, la percentuale delle assunzioni difficili appare in sensibile diminuzione (erano il 26,7% lo scorso anno). Nel caso di alcuni gruppi professionali e di specifiche professioni, però, il reperimento dei candidati assume dei caratteri di criticità.
In generale, le maggiori difficoltà riguardano, da un lato, le professioni high skill intellettuali, scientifiche e tecniche; dall’altro, quelle operaie (specializzate e non), e quelle qualificate nelle attività commerciali e nei servizi. Mentre per i livelli più elevati, però, le difficoltà possono essere legate alla richiesta di competenze specifiche legate all’esperienza on the job o, talvolta, anche a una oggettiva carenza di offerta, per quelle di livello più basso la carenza dell’offerta è spiegata dal fatto che si tratta di profili professionali ritenuti meno gratificanti, o che vengono intrapresi con una buona dose di improvvisazione che non è certamente garanzia di qualità nell’offerta del servizio o del prodotto.
In particolare, sono 59 i profili che, contando almeno mille assunzioni totali previste, presentano difficoltà di reperimento superiori (talvolta anche molto superiori!) alla media.
Tra le professioni a maggior qualificazione si incontrano così i farmacisti (circa 600 gli introvabili), gli sviluppatori di software (1.000), i progettisti meccanici (570) e metalmeccanici (sui 500), gli infermieri (1.600) e gli addetti alla consulenza fiscale (370).
Nel livello medio, invece, quasi 4 addetti alla reception su 10 sono irreperibili (pari ad oltre 600), uno su due operatori di mensa (3mila gli introvabili) e la metà degli addetti alle vendite specializzate (oltre mille).
Mancano, soprattutto, secondo le imprese molte figure operaie qualificate. E’ il caso specifico delle tre professioni connesse al profilo dell’idraulico: installatore di impianti termici, installatore di impianti idraulici e termoidraulico, per le quali le aziende segnalano una difficoltà di reperimento superiore al 50% delle assunzioni previste (e addirittura pari al 67,5% medio nel caso delle oltre 1.100 assunzioni totali degli installatori di impianti termici. Pari o prossime al 40% sono anche le difficoltà a trovare montatori di macchine industriali (ne mancano all’appello quasi 500), carpentieri in metallo (irreperibili 1.300). Infine, sui profili low skill, le imprese lamentano l’irreperibilità di tornitori (circa 1.200 su 2.700 sono difficili da trovare), autisti di pullman (470 su 1.360) e cucitori di macchine per abbigliamento (420 su 1.240 ricercati).
(dati Unioncamere Sett. 2011)