Trovi la SPECIALE GUIDA TFA 2014-205 QUI con tutte le spiegazioni semplificate per partecipare e i test per prepararsi all’esame! (Quello sotto invece è un articolo del vecchio ciclo TFA)
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Il T.f.a., per chi ancora non lo sapesse, è il tirocinio formativo attivo che segue il concorso non ancora attivato ma da lungo promesso per diventare docenti di ruolo. Una possibilità notevole per chi insegna e non è ancora abilitato e per i neolaureati. In seguito t.f.a. vorrà dire un percorso obbligato per chi, con le nuove lauree magistrali per l’insegnamento, dovrà far seguire all’università un anno di tirocinio. (Per informazioni dettagliate sul funzionamento del t.f.a. e del nuovo sistema di selezione dei docenti, rimandiamo a questa guida al nuovo concorso e tfa).
Ora succede che tutti si aspettavano l’attivazione di questo percorso l’anno scorso. Poi la scorsa primavera. Poi questo autunno. E invece siamo ancora qui in attesa. Intanto è dal 2008 che le SISS, il precedente sistema abilitativo, sono state abolite con duplice perdita: degli aspiranti docenti che da tre anni non possono abilitarsi e per le università a cui è stata sottratta una fetta di corsi e di entrate significanti.
Sono usciti ormai diversi libri per prepararsi al concorso e molti hanno già cominciato questa preparazione, però è difficile organizzarsi senza una data concorsuale certa.
Lo scorso 7 ottobre, le università italiane hanno presentato al Ministero l’offerta formativa per i TFA transitori dell’anno 2011-12, necessari al conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento. Il Ministero si è impegnato a tenere conto di questi dati per stabilire il totale di posti per i TFA transitori e i percorsi abilitanti. Il numero definitivo dei posti secondo il MIUR dovrebbe corrispondere al punto di incontro tra la quota dichiarata dal Ministero in quella data, ovvero 13.285 posti, calcolata in base sia alla necessità di copertura posti con insegnanti, sia all’offerta formativa delle università.
Eppure le cose sembrano procedere ora ancor più a rilento di prima. L’unica certezza che abbiamo ora è che le università hanno intuito il business e ci si sono lanciate a capofitto, offrendo fino al triplo dei posti che erano stati attivati per le SSIS del 2007-2008. Gli atenei lombardi hanno presentato una disponibilità di 3.817 contro i 1.752 posti istituiti per le Ssis 2007-2008, l’Emilia Romagna 1.759 contro i precedenti 946, le università delle Marche 600 invece dei 210 del 2007-08. In pratica 24.000 posti offerti per un fabbisogno di 13.285, quindi molti atenei rimarranno tagliati fuori.
Si prospetta quindi anche una qualità dell’insegnamento sullo scarso-insufficiente-improvvisato visto che le università reimpiegheranno in parte personale interno ma la maggior parte sarà reclutata esternamente e in velocità non appena ottenuta l’approvazione dei loro piani formativi. Niente di buono per chi dovrà impegnarsi mentalmente e materialmente sacrificando tempo e denaro per questa ulteriore formazione. Soprattutto contando che la maggior parte saranno docenti con attività di insegnamento da 10-15 anni!