Va in scena questa mattina dalle 11:00 la protesta dei Giovani NON+ disposti a tutto, contro la precarietà: “Diritti. NON+ parole”.
Lunedì 24 a Roma alle 11:00 presso la Galleria Alberto Sordi mettono in scena la loro (e la nostra!) insofferenza alla retorica sulla precarietà: fatta di parole vuote buone solo per la campagna elettorale e che nascondono politiche di tutt’altra natura.
“Con le parole non si mangia”: a volte serve ribadire l’ovvio! Tre improvvisati cuochi andranno in giro con pentoloni pieni delle peggiori frasi fatte, – paternalistiche o smentite dai fatti – e proveranno a proporle a giovani NON+ disposti ad ingoiarle.
“La nostra ricetta è semplice, ma deve essere realizzata subito” sostengono i rappresentanti della protesta “Porre un termine al moltipliplicarsi delle tipologie di lavoro precario, introdurre regole chiare per impedire l’abuso dei contratti truffa, garantire a tutti i diritti fondamentali e i livelli retributivi previsti nei contratti nazionali di lavoro, affermare il primcipio che il lavoro discontinuo deve costare di più, estendere l’indennità di disoccupazione a chi oggi ne è privo.”
Giovani non+ disposti a tutto è una campagna lanciata dai giovani della CGIL addosso a molti altri giovani e a tutti quelli che l’ hanno letta, notata.
E’ nata con una provocazione anonima. Bene, adesso non è più anonima. Ma rimane una provocazione, questo sì. Una denuncia per dare un nome alle cose. E la realtà dei giovani che cercano lavoro ha nomi molto precisi: umiliazione, sfruttamento, frustrazione, rabbia. Rabbia, ecco il punto.
“La campagna è stata pensata per appoggiarsi sulla rabbia che già esiste e costruire qualcosa. Insieme, perché ciascuno da solo non si salva. Per trasformare la rabbia in cose molto concrete. Cose migliori di quelle che vediamo e che viviamo. Adesso la campagna vuole diventare rete, vuole essere proposta e azione. Si articola in nodi locali, aperti a tutti. E’ uno spazio per riprendere la parola e farla sentire anche a chi non vorrebbe, per lanciare grandi richieste e grandi battaglie. Abbiamo sostenuto alcune prime proposte.
Sono il punto di partenza di un progetto di azione e cambiamento. Il progetto di trasformazione della rabbia di tanti in tanti futuri migliori.”
Le prime proposte appoggiate si possono leggere sul loro sito: www.nonpiu.it