Fiat ha disdetto, a partire dal 1° gennaio 2012, tutti gli accordi sindacali vigenti negli stabilimenti auto ma la notizia che si legge oggi è solo quella del raggiunto accordo per Termini Imerese.
In realtà la notizia che il maggiore gruppo automobilistico nazionale estromette i sindacati dalle sue sedi sarebbe una bomba in qualsiasi altro paese democratico, ma da noi fa poca notizia. Nella lettera inviata da Fiat ai sindacati, si fa riferimento a successivi incontri per valutare la situazione e predisporre nuove intese collettive “per assicurare trattamenti individuali complessivamente analoghi o migliorativi rispetto ai precedenti“. La disdetta secondo Fiat è una conseguenza dell’entrata in vigore dell’accordo di primo livello che sarà operativo dal 1° gennaio 2012.
Per quanto riguarda il raggiunto accordo per Termini Imerese, si tratta dell’accordo tra Fiat, governo e sindacati per 640 lavoratori di Termini Imerese che riceveranno un incentivo medio per raggiungere l’età pensionabile, è stato raggiunto al ministero dello Sviluppo economico. Il costo totale dell’operazione sarà di circa 21,5 milioni di euro, il che significa che i 640 lavoratori riceveranno in media 22.850 euro.
Spiega Bruno Vitali della Fim-Cisl:”Abbiamo concluso una trattativa importante in cui sono state accolte il 70% delle nostre richieste ora la prossima settimana possiamo chiudere l’accordo e avviare finalmente le nuove attività a Termini Imerese. I sindacati hanno avuto un forte senso di responsabilità per portare a termine questa mediazione”.
“Fiat ha approfittato della situazione per ridurre le tabelle per la mobilità dei lavoratori e nemmeno il governo è riuscito a fargli fare un passo indietro -dice Enzo Masini, responsabile settore auto della Fiom Cgil– la Fiat ha voluto fare un dispetto ai lavoratori siciliani. Ne abbiamo preso atto e giovedì saremo qui per costruire le garanzie per i lavoratori che dovranno restare nelle nuove attività di Termini Imerese. Certo ci aspettavamo di più, ma prendiamo atto che nemmeno il governo è riuscito a far retrocedere la Fiat, ma riconosciamo che senza la mediazione del ministro Passera non avremmo raggiunto questo risultato. Ora dobbiamo pensare al futuro dei lavoratori che resteranno”.
Soddisfatto, invece, si dice Antonio D’Anolfo dell’Ugl: “siamo soddisfatti di aver salvaguardato tutti i lavoratori che possono andare in mobilità. La somma era soddisfacente anche se ora dobbiamo lavorare per il futuro dello stabilimento con l’ingresso di Di Risio. Credo che raggiungeremo l’accordo già il 30 novembre”.
“E’ stata una mediazione positiva quella del governo perchè abbiamo raggiunto un buon risultato -spiega Eros Panicali della Uilm– i lavoratori riceveranno per 4 anni di mobilità 460 euro mensili, ovvero 22.850 euro che sommato all’indennità equivale alla pensione”.
http://www.bloglavoro.com/2015/01/14/fiat-lavora-con-noi-1-500-assunzioni-a-melfi.htm