Sembrava che questo paese non ne fosse più capace, che unire venti sigle sindacali fosse un’impresa impossibile e che ognuno continuasse a pensare solo per sé. Invece, causa probabile la saturazione dei lavoratori italiani in tempo di crisi, si riscopre lo sciopero a oltranza, ovvero lo sciopero ‘finché non si ottiene qualcosa’. Hanno cominciato i taxisti inginocchiando città come Milano e Roma, stanno continuando gli autotrasportatori con ripercussioni ormai evidenti sulla vita di tutti: supermercati in crisi di approvvigionamento, negozi con ordini che non arrivano, autostrade bloccate. Non sono mancati ovviamente i krumiri, sia tra taxisti che autotrasportatori ma in entrambe le categorie si conta su un’adesione agli scioperi di quasi il 95%, un dato che fino a pochi mesi fa sembrava un’ipotesi azzardata.
TAXI
Mario P., taxista milanese ci dice “I governi vanno e vengono, chi ha fatto il disastro se ne va indisturbato e con tutti i suoi soldi in tasca. Restiamo noi a dover pagare i disastri degli altri. La crisi c’è, che taglino e intervengano su chi non ha saputo gestirla, attaccarsi alle licenze dei taxisti, pagate migliaia di euro e alcuni con prestiti di dieci anni, non ha davvero senso. E’ ora che a pagare siano altri!” Dello stesso pensiero
Per i taxisti, una rappresentanza delle organizzazioni nazionali del settore taxi, ha avviato il percorso di confronto con tutte le forze politiche del parlamento per valutare la possibilità di modificare il testo del decreto, così come approvato dal Cdm, ma non ancora promulgato. Alcune nostre richieste sono state già recepite nel testo del governo, come l’aver scongiurato l’industrializzazione del settore con l’ingresso delle società di capitale attraverso il cumulo delle licenze”. Lo comunicano in una nota congiunta Ciisa-taxi, Uritaxi, Unica Cgil, Uri, Claai, Fit Cisl, Uti.
“Sembrerebbe sia stata anche precisata l’operatività territoriale delle licenze -proseguono i sindacati- nel testo del decreto rimangono, però, altre cose da chiarire, come ad esempio le funzioni e competenze dell’authority, le doppie licenze compensative e quelle part-time. Chiediamo, inoltre, che nel testo definitivo del decreto venga rispettato il ruolo dei sindaci nelle scelte sul trasporto pubblico locale”.
“In attesa dell’esito delle consultazioni con i gruppi parlamentari e delle Audizioni delle varie Commissioni, invitiamo tutti i colleghi a riprendere regolarmente il servizio – continua la nota – fermo restando che le organizzazioni sindacali vigileranno con attenzione durante tutto l’iter parlamentare del decreto e in caso di necessità chiameranno, di nuovo alla lotta, tutti i tassisti d’Italia in difesa delle loro ragioni per un servizio sempre migliore per l’utenza. Oggi sarà convocata, con urgenza, una riunione del parlamentino taxi nazionale, per discutere e definire unitariamente le eventuali forme di pressione e di protesta da adottare”.
AUTOTRASPORTATORI
Per quanto riguarda gli autotrasportatori, le proteste e lo sciopero continuano, nonostante la minaccia di precettazione del Governo. Dopo la tragedia della morte accidentale di un autotrasportatore questa mattina, si è riunito il direttivo Trasportounito. “Il dramma che si è consumato sulla statale di Asti chiama in causa molte e precise responsabilità. Trasportounito che ha proclamato il fermo, ha convocato d’urgenza il direttivo di categoria per assumere decisioni in grado sin da subito di stemperare la tensione e scongiurare il rischio di qualsiasi forma di protesta violenta“, si legge in una nota dell’organizzazione sindacale che ha indetto la protesta. “In queste ore – afferma Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – dobbiamo solo stringerci alla famiglia in un lutto gravissimo. Invitiamo anche le autorità e le forze di polizia a non assumere decisioni che esasperino la tensione. Decisioni di cui dovranno altrimenti rispondere”.
Intanto prosegue la protesta degli autotrasportatori. In Piemonte, è tornata regolare la circolazione al casello di Asti Est, sulla A21 Torino Piacenza, dove fino a questa mattina erano presenti autotrasportatori in presidio. Circolazione, invece, ancora molto difficoltosa al casello di Asti Ovest.
Nel Lazio, sono ancora presenti in coincidenza dei caselli autostradali della zona di Frosinone, al km 44 della Pontina in carreggiata nord e a Monterosi, in provincia di Viterbo, alcuni presidi di autotrasportatori. Le concentrazioni, a quanto si apprende dalla polizia stradale del compartimento Lazio, sono comunque tutte esterne alle carreggiate e non ci sono ripercussioni per la circolazione sulle autostrade.
Sono tre i punti in cui permangono i presidi dei tir in sciopero da ieri nell’area del Napoletano. Gli automezzi si concentrano a Napoli Est, Nola e Palma Campania, ma la circolazione è regolare.
Sono iniziati i blocchi stradali nel sud della Sardegna da parte di autotrasportatori e movimenti di protesta contro caro benzina e aumenti. A Cagliari si registra il blocco all’ingresso della città, allo svincolo tra la Ss 130 Sulcitana e la Ss 131, dove i manifestanti, riferisce la polizia, operano un blocco selettivo, ovvero fanno transitare le auto ma bloccano i mezzi commerciali. Sulla Ss 195 Sulcitana, in direzione Cagliari-Sarroch, in direzione Saras, nessun disagio nonostante un presidio all’altezza dello svincolo della raffineria.
Si preannuncia una giornata molto intensa sotto il profilo della protesta in Sardegna. Blocchi stradali sono previsti sulla Ss 130 Sulcitana, sulla Ss 131 Carlo Felice, sulla 195 di fronte all’ingresso della Saras, la raffineria più grande del Mediterraneo.
A causa dello sciopero degli autotrasportatori anche per il secondo turno sono fermi gli stabilimenti Fiat di Melfi, Pomigliano, Cassino, Sevel e Mirafiori. La fermata produttiva si è resa necessaria per il mancato arrivo negli stabilimenti terminali del gruppo dei componenti.