Quest’anno anche la riviera piange, interi hotel e stabilimenti balneari vuoti. Marco, gestore di un bagno da 500 lettini con bar, ci racconta che è passato da 10 persone assunte come stagionali nel 2011 a 4 persone di quest’anno, ma in calo visto che l’affluenza è così poca da non aver ancora mai visto un terzo della spiaggia piena. La stagione estiva fino a qualche anno fa rappresentava ancora una discreta ancòra di salvezza sia per i ragazzi del posto che per i tanti che arrivano da lontano, spesso dal Sud, a trascorrere un’estate di lavoro intenso e faticoso.
Ora però c’è anche una garanzia in meno per gli stagionali, già scarsamente tutelati e abituati a scendere a patti con il lavoro nero. Il Governo, con la riforma del lavoro, ha modificato la legge sulla “mini aspi”, l’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti indirizzata alle categorie precarie e a chi accumula un periodo di lavoro ridotto nel corso dell’anno. La nuova norma prevede un innalzamento della soglia minima per percepire l’assegno da 78 a 91 giorni lavorativi e una riduzione dell’indennizzo. Un cambiamento che colpisce una categoria di lavoratori molto numerosa e importante per il nostro settore turistico e una perdita di diritti e ammortizzatori sociali per i lavoratori stagionali. L’altro aspetto riguarda l’irregolarità. La nuova norma rischia infatti di portare a una riemersione su larga scala del lavoro nero, visto che l’indennità l’aveva in parte fatto emergere e contrastato.
Infatti la previsione del sussidio di disoccupazione tende a incentivare i dipendenti a pretendere la regolarizzazione dell’intero rapporto di lavoro, facendo emergere situazioni anomale. Non siamo di fronte a un fenomeno marginale: quello del lavoro stagionale è un settore che coinvolge un numero rilevante di persone. “Sono stati 53.506 coloro che hanno presentato la domanda di disoccupazione a requisiti ridotti nel 2011 in regione. Oltre 11mila persone a Rimini, 7.870 a Ravenna e 6.949 a Forlì-Cesena. È implicito che di questi la maggior parte siano stati impiegati nel settore turistico”, spiega la responsabile turismo del Pd dell’Emilia Romagna, Marcella Bondoni.
In pratica, si parla di migliaia di camerieri, cuochi, segretari, lavapiatti, magazzinieri, spesso molto giovani, che lavorano anche dodici ore al giorno negli hotel e nei ristoranti della Romagna. “Una sberla per la Riviera”, così Bondoni definisce la norma sulla disoccupazione, che “rischia di mandare in fumo tutto il lavoro fatto per regolarizzare la posizione degli stagionali”.