Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ieri ha fatto una dichiarazione piuttosto sconcertante sui giovani che dovrebbero essere meno esigenti, meno ‘choosy’ e schizzinosi sulla scelta del lavoro. Polemiche soprattutto online e contestazione immediata dalla platea che ascoltava. Oggi arrivano le precisazioni del ministro (vedi di seguito) ma vale la pena forse far notare che i giovani si accontentano già troppo, lo dimostrano i dati.
”Il 71% dei giovani in Italia e’ disponibile a fare qualsiasi lavoro, anche non interessante, basta che sia pagato”. E’ quanto emerge dalla ricerca sui giovani italiani fra i 18 e i 34 anni commissionata dallo Ial nazionale della Cisl all’istituto di ricerche Demopolis.
Dalla ricerca emerge anche che l’occupazione e’ la priorita’ di vita. Una situazione in costante crescita dall’inizio della crisi ad oggi, tanto che si è passati dal 75% del 2007 all’odierno 91% e superando, tra le altre cose, il primato duraturo della variabile ‘famiglia’ al 90%. In pratica, per i cittadini fra i 18 e i 34 anni il lavoro e’ la priorità nella vita e ne segna l’identità personale oltre che professionale. Sul fronte della precarieta’ la ricerca evidenzia che oggi si rivela come connotato generazionale che invade la vita dei singoli con dimensioni problematiche sovrapposte che dimostrano ipoteche pesanti sulla vita e sul futuro.
Successivamente, il ministro corregge il tiro, spiegando di non aver mai detto che i giovani italiani sono «schizzinosi» e che in realtà «sono disposti a prendere qualunque lavoro», «tant’è che sono in condizioni di precarietà». «Nel passato – ha aggiunto – quando il mercato del lavoro consentiva cose diverse, qualche volta poteva capitare, ma oggi i giovani italiani non sono nelle condizioni di essere schizzinosi». (notizia riportata dal quotidiano “Il mattino”).
Il ministro Fornero si è espresso anche sulla manifestazione Cgil. «Se mi invitano, in piazza ci vengo anch’io» ha detto il ministro del Welfare, rispondendo a una domanda sulla manifestazione annunciata dalla Cgil per il prossimo 14 novembre. Parlando di riforma del lavoro, il ministro si è detto convinto che «ci possa essere la collaborazione anche con i sindacati, alcuni sono più disponibili al dialogo, altri invece protestano di più. La mia porta al Ministero è sempre aperta, basta che si presentino in delegazione e non tutti insieme». Fornero ha anche detto di aver «masticato amaro su questa riforma presa male dai datori di lavoro, dal sindacato e illustrata abbastanza malamente dai giornali. A dispetto di tutto quello che si è detto di me come ministro tecnico, sono un ministro che ama il dialogo, lo favorisce e non si sottrae mai al confronto».
Ci vogliamo credere? “A mia insaputa” e “contro la mia volontà” sono ormai le frasi preferite della seconda repubblica.