Ci chiedevamo come sarebbe stato pagato l’Expo2015 in un Paese senza risorse, la ricostruzione in Emilia e quella che sarà probabilmente perpetua in Abruzzo o il rilancio industriale di Piombino? Oggi il Senato ha approvato all’unanimità la proposta di farle pagare sempre a noi.
Perché i maggiori consumatori di marche da bollo chi sono? I cittadini.
E come sono le marche da bollo? Tasse immediate.
Si possono evitare, rimandare, dilazionare? No.
Eccovi quindi servita la solita manovra geniale all’italiana. Se i soldi non ci sono, spremiamone altri ai contribuenti. Stavolta aumentando le già esose e altissime marche da bollo.
Approvato per alzata di mano in Senato, in prima lettura, il decreto omnibus su quanto sopra. Manca solo il passaggio alla Camera, adesso, ma già prevediamo il risultato: un bel sì.
Le imposte di bollo attuali verranno aumentate da un minimo di 2 a un massimo di 16 euro. In particolare, la marca da bollo da 1,81 euro sale a 2,00 euro, mentre quella da 14,62 sale a 16 euro.
Soprattutto il popolo dei precari con partite iva, che è obbligato all’uso della marca da 1,81 per tutte le fatture superiori a 77,47 euro, ringrazia di cuore.