La lavoratrice in gravidanzapuò fare richiesta di interdizione anticipata dal lavoro prima del del periodo di interruzione obbligatoria che è prevista per legge, ossia la sospensione da qualsiasi attività lavorativa nel periodo dal lavoro pre-parto, continuando però a ricevere il proprio stipendio come durante il periodo di astensione obbligatoria.
Le lavoratrici hanno diritto ad una indennità giornaliera pari all’80% della retribuzione media globale percepita nel periodo di paga quadrisettimanale o mensile precedente a quello in cui ha avuto inizio l’astensione obbligatoria o anticipata. Alla retribuzione media giornaliera su cui computare l’80% va aggiunto il rateo giornaliero della gratifica natalizia, della 14^ mensilità e di eventuali premi. I contributi pensionistici durante il periodo continueranno ad essere versati regolarmente dal datore di lavoro e tutto il periodo di maternità viene calcolato ai fini del raggiungimento dell’età pensionabile, come se la lavoratrice fosse effettivamente sul posto di lavoro.
Questo diritto è garantito dalle legge in materia di lavoro, in particolare dall’art. 17, comma 2, lett.A del Testo Unico del 26 marzo 2001 n. 151 e dall’art.18 comma 3, del Decreto Presidente della Repubblica del 25 novembre 1976, n.1026.
La legge prevede che il certificato medico venga redatto dall’A.S.L. o dalla Struttura sanitaria delegata ed inoltre deve appositamente riportare alcuni dati, quali:
le generalità della lavoratrice che fa richiesta
la denominazione e la sede dell’azienda dove la lavoratrice è assunta
il mese di gestazione al momento della visita medica
la data presunta del parto stabilita
la diagnosi e la prognosi
La richiesta deve essere inviata alla Direzione Provinciale del Lavoro di competenza, in particolare alla Servizio Ispezione Lavoro.
Dopo aver ottenuto il certificato medico, va inviata la seguente lettera con allegato il certificato all’azienda in cui si lavora.
E’ importante rilevare che questa astensione può essere protratta fino al 7° mese successivo al parto se la lavoratrice è addetta a lavorazioni nocive e non può essere spostata ad altre mansioni, con il diritto a percepire la stessa indennità spettante per la normale astensione obbligatoria.
MODELLO DELLA RICHIESTA PER INTERDIZIONE ANTICIPATA DA LAVORO PER LE LAVORATRICI MADRI
Alla Direzione Provinciale del Lavoro di (Provincia) – Servizio Ispezione Lavoro
La sottoscritta (nome e cognome come riportati sui documenti di identità) nata a (comune e provincia) il (giorno/mese/anno) residente in (indicare indirizzo di residenza effettivo, non la domiciliazione) telefono (n. telefono a cui siete più reperibili) assunta presso l’azienda/ditta/impresa (nome della ditta) con sede di lavoro in (indirizzo completo dell’azienda con via, città, provincia) qualificata come (indicare la qualifica della lavoratrice presso l’azienda come da contratto, per esempio “impiegata contabile – II Livello – CCNL Commercio”).
La sottoscritta è assunta con contratto (indicare se indeterminato, determinato, progetto) si trova al momento di questa dichiarazione al (numero) mese di gravidanza. La data presunta del parto è prevista per (data presunta)
RICHIEDE
l’interdizione anticipata dal lavoro secondo quanto previsto dall’art. 17, comma 2, lett.a). del T.U. 26.03.2001, n. 151.
Inoltre alla seguente dichiarazioni viene allegato un certificato medico, con decorrenza dal (giorno mese e anno come riportati sul certificato).
Luogo e data
Firma della lavoratrice