L’Italia si conferma la prima in Europa per carico fiscale sulle imprese (total tax rate), lo afferma il rapporto Paying Taxes 2014 della Banca Mondiale. L’Italia eccelle anche a livello mondiale, spiega il rapporto, in quanto a rallentamento delle aziende proprio per il carico fiscale: si colloca al 138mo posto (131mo lo scorso anno) su 189 Paesi interessati dall’indagine nel mondo.
E’ quanto emerge dal rapporto “Paying Taxes 2014“, diffuso oggi a mosca dalla Banca Mondiale, Ifc e Pwc, che esamina i costi per imposte e tasse in capo a un’impresa e il connesso carico amministrativo per versamenti d’imposta e adempimenti vari.
Per gli adempimenti fiscali in Italia le società impiegano 269 ore all’anno contro le 179 ore impiegate in media da un’impresa europea e le 268 ore l’anno della media mondiale. In Italia le imprese effettuano 15 pagamenti contro i 13,1 europei e i 26,7 richiesti mediamente a livello globale. Il carico fiscale complessivo nel nostro Paese si conferma il più alto d’Europa, pari al 65,8% dei profitti commerciali, in miglioramento rispetto al 2012 (68,3%) contro una media Eu&Efta scesa a 41,1% dal 42,6% del 2012 e una media mondiale del 43,1%, in miglioramento rispetto al 44,7% dello scorso anno.
A breve distanza dall’Italia si posiziona la Francia, con un indice di total tax rate di 64,7%, seguita dalla Spagna (58,6%). Tra i primi 10 Paesi al di sopra della media europea troviamo anche il Belgio (57,5%), l’Austria (52,4%), la Svezia (52%), l’Ungheria (49,7%), la Germania (49,4%), l’Estonia (49.4%) e la Repubblica Ceca (48,1%). Il minor carico fiscale in assoluto in Europa è invece quello della Croazia (19,8%) meno di un terzo rispetto a quello italiano, seguito dal Lussemburgo (20,7%) e da Cipro (22,5%).