Tra le novità della scuola, c’è il nuovo certificato antipedofilia che sarà obbligatorio da lunedì 7 aprile 2014 anche per docenti e personale ATA in servizio ai piani, un milione di certificati. Entra così in vigore il decreto legislativo che attua la “Direttiva europea relativa all’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile“.
Da lunedì infatti, per tutti coloro che per la propria attività lavorativa, o anche a titolo di volontariato, avranno a che fare con minori in maniera “diretta e regolare” il datore di lavoro dovrà richiedere il certificato del casellario giudiziario “al fine di verificare che non ci siano a carico del lavoratore condanne“. Saranno considerati ovviamente solo i reati che riguardano i minori: prostituzione minorile, pornografia minorile, pornografia virtuale, turismo sessuale e adescamento dei minorenni.
Ma nella scuola chi dovrà richiedere centinaia di certificati penali? Per i docenti e personale ATA assunto a tempo indeterminato, pare che il lavoro di controllo dovrebbe essere svolto direttamente dal MIUR mentre pare che il Ministero abbia di fatto girato l’incarico ai singoli dirigenti scolastici. Mentre per i supplenti temporanei il datore di lavoro è formalmente il dirigente scolastico e sarà lui ad occuparsen. Stesso discorso per i supplenti annuali e i per docenti di ruolo. Il dirigente scolastico che fra tre giorni non avesse provveduto a richiedere i certificati del casellario giudiziario di tutti gli insegnanti e di tutto il personale ATA della scuola, se colto in fallo da un eventuale controllo, rischia una sanzione amministrativa che oscilla tra i 10mila e i 15mila euro. Intanto, nessuna circolare esplicativa del Ministero ha chiarito chi dovrà pagare questi certificati: le scuole o il Ministero? Mistero. Alcuni ipotizzano addirittura il ricorso al contributo volontario dei genitori.
Pare però che soprattutto nelle scuole del sud Italia alcuni dirigenti scolastici abbiano chiesto direttamente a docenti e personale ATA di presentare il certificato, scaricando di fatto il compito sui singoli e sembra senza un controllo a posteriori sui certificati presentati. Quanto saranno affidabili dei certificati presentati da persone che potrebbero essere licenziate per giusta causa in caso di precedenti condanne?
Tra i soggetti interessati la maggior parte sono docenti, ma rientrano nei controlli anche catechisti, volontari delle associazioni, allenatori di società sportive. Ma anche la quasi totalità degli insegnanti e del personale ATA della scuola italiana che ogni giorno hanno a che fare con minorenni, in pratica. In passato, si è già verificato che docenti o collaboratori scolastici già condannati per reati connessi con la pedofilia sono rimasti a lavorare a scuola per anni prima che qualcuno si accorgesse dell’anomalia. Il provvedimento mira anche a evidenziare eventuali anzioni interdittive già irrogate a carico dei lavoratori che hanno contatti con minori. Mamme e papà, da lunedì potranno stare più tranquilli quando lasciano i figli a scuola, in piscina o in parrocchia.