Secondo una stima dell’ Ilo (Organizzazione Nazionale del lavoro) ogni anno muoiono circa 2,3 milioni di persone a causa di un incidente sul lavoro. L’ Ilo dichiara che i tagli alla sicurezza creano danni economici davvero gravi e a tal ragione non è opportuno risparmiare su un fattore davvero importante per il lavoratore , come la sicurezza.
In occasione della Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro il tema principale trattato è stato proprio la mortalità sul lavoro che secondo i dati riportati dall’ Ilo sarebbero circa 2,3 milioni di persone che muoiono ogni anno sul lavoro. A parlare e sottolineare queste cifre durante la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro è stato Guy Ryder direttore Generale dell’ Ilo, che dichiara :“Con questi numeri gli incidenti o le malattie legati al lavoro possono certamente essere considerati come uno dei principali problemi sanitari a livello globale”.
“La recessione economica o la rincorsa al profitto non possono giustificare i tagli alla sicurezza sul lavoro-ha infatti spiegato il direttore dell’Ilo-se questo avvenisse, il costo sarebbe ancora più elevato”. Ryder spiega poi che Tagliando i fondi destinati alla sicurezza sul lavoro cercando stratagemmi per risparmiare, oltre a commettere un atto illegale, si può provocare un grave danno economico rispetto alle spese economiche che si dovranno poi finanziare nel caso di infortuni sul lavoro .
I lavoratori che lavorano nelle aree rurali versano in condizioni davvero allarmanti infatti “Il 56% delle aree rurali non ha accesso ai servizi sanitari essenziali: più del doppio rispetto alle persone nelle aree urbane, dove questa cifra raggiunge il 22%”.
I dati sono chiari e allarmanti “Il 4% del Pil, ovvero 2.800 miliardi di dollari, è il prezzo pagato annualmente in termini di perdita di giornate lavorative, interruzione della produzione, spese mediche, riabilitazione e risarcimenti”.
Oggi oltre ai gravi danni sul lavoro che provocano alla mortalità , che rientra in una piccola percentuale, bisogna considerare anche un’ altra percentuale davvero più cospicua di infortuni che sono circa 313 milioni ogni anno. Purtroppo, Infatti bisogna anche tener conto dei lavoratori che a causa di scarsa o assente sicurezza sul lavoro sono costretti a condurre una vita con gravi danni permanenti .
Quindi perchè pagare meno la prevenzione medica, per poi dover accollarsi grosse spese mediche, interruzione della produzione, giornate lavorative, riabilitazione in futuro a causa si risarcimenti dovuti ad infortunio sul lavoro dopo?
La prevenzione sugli infortuni conviene non solo alla produttività dell’ azienda che risparmierebbe un surplus di spese mediche, riabilitative ecc… impreviste ma riflettendoci è anche necessaria per ridurre le spese…insomma:“pagare 10 oggi, per evitare di pagare 100 domani”.