Oggi si è svolto l’incotro tra Governo e Sindati al quale hanno partecipato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, l’incotro si è tenuto per discutere sulle nuove norme che riguarano le pensioni ed i pensionati, quali sono stati i temi trattati? Quali sono le ultime news sulle pensioni emerse dall’incotro odierno? Nell’articolo andiamo a snocciolare tutte novità che sono emerse da quest’incotro tanto atteso sul tema pensioni.
L’incontro Governo Sindacati
L’incotro tra il Governo ed i Sindacati era da tempo attesa per poter discutere su diversi aspetti pensionistici che andranno inseriti poi nella riforma delle pensioni, che entro la fine del 2016, il governo dovrà terminare ed inserire nella prossima legge di stabilità 2017.
Il governo ha ribadito l’intenzione di non modificare la legge Fornero e la volontà di consentire la flessibilità di uscita dei lavoratori con strumenti finanziari. Nannicini: “Nessuna penalizzazione, ma un ammortamento del prestito”. I sindacati aspettano di capire come verranno calcolati gli interessi, tutto le discussioni e le proposte fatte ora dovranno essere esaminate in maniera dettagliata dai sindacati per poi attendere il 23 Giugno in cui il governo formalizzerà le proprie proposte sulle pensioni.
Cosa è emerso dall’incotro? Ecco i dettagli
Come gia anticipato sopra il governo ha fatto sapere di non essere intensionato a modificare la legge Fornero, allo stesso tempo non ci sarà nessun tipo di pensalizzazione per la pensione anticipata ma ci sarà un prestito con un piano di ammortamento che avrà una durata di 20 anni, una copertura assicurativa e una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela.
Quindi, per coloro che intendono lasciare il lavoro anticipatamente prima dell’eta di vecchiaia, vi sarà un prestito che dovrà essere restituito con rate fino a 20 anni , ovviamente con gli interessi, il costo invece sarà diverso per quei lavaoratori che perdono il lavoro prima di raggiungere i requisiti per l’accesso alla pensione e per chi decide di lasciare spontaneamente l’impiego.
L’entrata in gioco delle banche e delle assicurazioni si è resa necessaria per questioni di bilancio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Tommaso Nannicini e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti hanno evidenziato che la flessibilità per l’uscita dal mondo del lavoro costerebbe circa 10 miliari di euro l’anno, una cifra troppo esosa per le casse dello stato, per questo si è reso necessario l’intervento di banche e assicurazioni.
Sul discorso delle banche e del prestito, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Tommaso Nannicini si è soffermato ed ha illustrato che non si tratta di una penalizzazione ma solo di una “rata di ammortamento“, come nel caso di un mutuo per l’acquisto di una casa o di un prestito per finanziare l’acquisto di un bene.
Nel dettaglio una banca dovrebbe anticipare l’importo finanziario della pensione netta per gli anni che mancano alla pensione di vecchiaia, la medesima somma andrebbe poi restituita dal pensionato nel corso di 20 sottoforma di piccole rate.
L’anticipo pensionistico sarà gestito dall’Inps cui – nell’ipotesi di Palazzo Chigi – spetterà l’onere di creare il rapporto con gli enti finanziari che erogheranno l’anticipo netto della pensione ai lavoratori che certificheranno la richiesta di pensionamento anticipato.
Questi sono i dettagli e le volontà dell’attuale governo sul tema della pensione anticipata, si tratta solo di proposte e bozze per le quali non sono ancora disponibili dettagli e modalità esecutive specifiche, ora i sindacati valuteranno gli argomenti proposti dal governo che dovrà aggiornarsi al 23 giugno con i rappresentati dei lavoratori che aspettano di capire nel dettaglio, come il governo formalizzerà la proposta.
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