Non accennano a diminuire la polemiche innescate dal Concorso Scuola 2016, dopo le denuncie dei docenti che hanno ritenuto il concorso una farsa, dopo le interrogazione parlamentari che alcuni deputati hanno inviato al ministro dell’istruzione, ora tocca alle domande di conciliazione che nelle ultime settimane hanno registrato un vero e proprio boom.
Il dito viene puntato contro il sitema informatico del Miur e dell’algoritmo usato per l’assegnazione dei trasferimenti, a dare sostegno ci sono anche i sindacati i quali anche loro protestano per le varie anomalie riscontrare al momento dell’assegnazione, soprattutto per i tanti docenti che sono stati immessi in ruolo con la fase C da graduatoria ad esaurimento.
Ad esempio solo nella provincia di caserta ad oggi sono state presentate 182 richieste di «conciliazione» di cui 161 per la scuola primaria e 21 per l’infanzia, si tratta ovviamente di dati parziali che sono destinati a crescere con l’aggiunta delle istanze di conciliazione della scuola secondaria di primo e secondo grado, la cui scadenza è fissata per il 30 agosto.
Anche il segretario provinciale dello Snals, Francesco Gresini è intervenuto sulla questione augurandosi che i tentativi di conciliazione riescano a ridare un minimo di giustizia a tutte le irregolarità riscontrate nelle operazioni di mobilità e che il Miur abbia dato massima disponibilità agli uffici scolastici regionali di verificare e controllare eventuali anomalie da parte dell’algoritmo che è stato alla base dei trasferimenti.
Inoltre il segretario fa sapere che il sindacato è a disposizione di tutti i docenti e che procederà nei casi di ingiustizia palese a presentare ricorsi al Giudice del Lavoro per riportare giustizia, legalità e tutelare ai docenti interessati.
Un problema non di facile soluzione quello delle domande di conciliazione che nelle ultime settimane è emerso con forza, inoltre le operazioni di rettifica devono avvenire a livello nazionale da parte del Miur e non a livello di dirigenza locale, il compito viene reso ancora più arduo dal periodo estivo in cui ci si trova, poichè molto personale si trova ancora a smaltire le ferie estive.
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