Trasferire il proprio conto corrente verso un’altra banca o verso Poste Italiane da qualche anno è diventato più semplice con l’entrata in vigore di una legge ad hoc che prevede tempi certi, una procedura semplificata, ed in caso di ritardo sono previsti anche indennizzi nei confronti del cliente, in questo articolo chiariremo tutti i vari aspetti legati al trasferimento di conto correnti per fornire un quadro chiaro della normativa attualemente vigente.
Trasferire un Conto Corrente
Fino a qualche anno fa un cliente che intedeva chiudere e trasferire il proprio conto corrente verso un’altro istituto bancario o verso le poste, si trovava coinvolto in un vertice burocratico che non solo non gli permetteva di non avere tempi certi sul trasferimento ma gli procurava anche danni e disservizi, ad esempio non erano rari i casi in cui l’addebito di alcune utenze non venivano trasferite, oppure che alcuni addebiti diretti in conto non venissero trasferiti in maniera corretta.
Dal 2015 le procedure per chi vuole trasferire un conto corrente sono state semplificate, ora il trasferimento del conto deve avvenire entro 12 giorni lavorativi, a curare il trasferimento e portalo a conclusione dovrà essere il nuovo istituto di credito, senza stress per il cliente.
Sarà necessario semplicemente compilare il modulo di trasferimento verso la nuova banca o posta, per chiudere tutti i rapporti, e senza costi, dato che in caso di richiesta di trasferimento del conto corrente insieme alla richiesta di trasferimento di strumenti finanziari, di ordini di pagamento e di ulteriori servizi e strumenti associati, la portabilità, si legge nel decreto, si deve concludere senza ulteriori oneri e spese per il consumatore.
Cosa fare per trasferire il conto corrente
Il cliente che intende cambiare istituto bancario deve recarsi nella nuova banca e compilare il modulo di autorizzazione in cui indica i bonifici e gli addebiti diretti da trasferire, se intende trasferire il saldo positivo del conto e se intende anche chiudere il conto originario. Questa procedura deve concludersi entro 12 giorni lavorativi dalla richiesta alla nuova banca. Questi tempi diventano gli stessi per tutti gli operatori.
Il cliente inoltre deve portare con se anche:
- il codice IBAN del tuo vecchio conto;
- tutti gli assegni in bianco non utilizzati preventivamente annullati;
- tutte le carte di pagamento (bancomat e di credito) tagliate e preventivamente bloccate.
Inoltre il vecchio e il nuovo conto devono avere la stessa intestazione, quindi se si possiede un conto cointestato, sia a firma disgiunta sia a firma congiunta, il cliente dovrà effettuare l’operazione insieme all’altro intestatario.
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Indennizzo per i ritardi, ma mancano i dettagli
La nuova normativa prevede anche degli indennizzi a favore del cliente e delle sanzioni per tutti gli istituti che non rispettano i tempi o le procedure di trasferimento, le sanzioni vanno da un minimo di 5.160 a un massimo di 64.555 euro.
Gli indennizzi ai clienti scatteranno in caso di ritardo nella procedura di trasferimento per un valore proporzionale ai giorni di ritardo e alla giacenza del conto da trasferire. Su questo ultimo aspetto, però, il Ministero ha tempo fino a fine luglio per definire meglio i dettagli per cui, di fatto, la portabilità parte senza l’indennizzo per il cliente. Al Ministero abbiamo chiesto che, oltre alla proporzionalità, sia previsto anche un importo minimo di 100 euro, per evitare che venga penalizzato chi non dispone di grosse somme sul conto.
Previsto il rimborso dei canoni annui pagati
La legge ribadisce anche che, nel caso in cui venga richiesta anche la chiusura del conto originario, il consumatore abbia diritto al rimborso dei canoni annui pagati e riferiti al periodo successivo alla chiusura. Perciò, per esempio, se ho pagato una carta Pagobancomat 15 euro e il conto viene chiuso a giugno, mi dovranno essere rimborsati 7,5 euro.