Ci sono sempre meno giovani laureati in italia e questo è davvero un problema poichè il nostro paese rischia di trovarsi indietro rispetto ad altri paesi europei che invece di frenare raddoppiano il numero dei Laureati e quindi diventano sempre più competitivi nel mondo del lavoro, questo è il quadro che emerge dall’ultimo report e dalle ultime statistiche nel mondo accademico per il 2016.
Nell’Italia di oggi i laureati sono sempre di meno, conseguito il diploma un numero sempre maggiore di giovani decidono di non proseguire gli studi per affacciarsi subito nel mondo del lavoro, un lavoro che non è scontato ed è sempre più difficile cercare, ma che quando c’è permette di guadagnare (poco o tanto) fin da subito.
I giovani iniziano a maniferstare una totale sfiducia verso la laurea, negli ultimi anni poco richiesta anche dalle aziende italiane che puntano di più sull’esperienza di un giovane anzichè sul pezzo di carta (ne abbiamo già parlato in questo articolo) che non garantisce nessun tipo d’esperienza lavorativa, oggi sono tantissime le aziende che preferiscono giovani già introdotti del mondo del lavoro da anni e non laureati con 110 e lode non hanno esperienze concrete di gestione clientela, strategie commerciali, strategie di investimenti, ecc.
La realtà è che manca un collegamento tra università e mondo del lavoro, la maggior parte degli atenei italiani punta solo sulla formazione accademica senza pensare minimamente a quella pratica e lavorativa, le università dovrebbero integrare durante il percorso di studi anche delle opportunità di lavoro pratiche e concrete prezzo piccole-medie imprese, in questo modo il giovane avrebbe la possibilità di prendere confidenza con il mondo del lavoro ed al tempo stesso di applicare quella pratica che ha studiato per 3 o 5 anni.
Secondo una ricerca della commissione europea per la prima volta dal 1945 il numero dei laureati italiani sta smettendo di crescere, una crescita zero dei laureati che a differenza di francia e germania, dove la popolazione con l’istruzione più elevata cresce a vista d’occhio, il doppio rispetto a noi.
Altri 3 o 5 anni di studio dopo il diploma sono, per tanti giovani troppi, la laurea non brilla e a dimostrarlo pure il resoconto mensile, secondo una ricerca di almalaurea il salario medio al mese di un laureato triennale è crollato da 1.300 € mensili del 2007 a 1.000 del 2012, ma ci sono anche quelli che una laurea non c’è l’hanno e non frequentano corsi di formazione, negli ultimi 8 anni sono aumentati del 7,4% e ora sono il 26,9%, uno scenario tra presente e futuro quindi che resta eccessivamente, troppo incerto.