Spesso su BlogLavoro abbiamo parlato della legge 104 e di come molti lavoratori sia nel privato che nella PA abusassero dei permessi non curanti delle conseguenze che questo modus operandi comporta, oggi infatti diamo notizia di 2 ennesimi licenziamenti proprio in seguito ad un’abuso dei permessi che la legge 104 prevede in caso di un familiare con grave disabilità, la normativi prevede 3 giorni di permesso per i lavoratori con contratto full time ed 1,5 giorni per coloro che invece hanno un contratto part-time.
La vicenza ha visto coinvolti 2 dipendenti della Pubblica Amministrazione uno impiegato in Comune e l’altro all’Ausl Umbria 1, i quali sono stati prima , denunciati alla Procura di Spoleto per truffa ai danni dello Stato ed alla procura della Corte dei Conti di Perugia per il danno erariale accertato e poi licenziati.
I due dipendenti in pratica avevano l’abitudine di usufruire dei permessi previsti dalla 104 “agganciandoli” a giorni di ferie e/o a riposi settimanali, in questo modo potevano sfruttare i lunghi giorni di assenza dal lavoro per recarsi in visita nelle capitali europee ed in altre attività che nulla centravano con l’assistenza che avrebbero duvuto fornire al parente disabile.
Sui dipendenti è partita un’indagine da parte della Guardia di Finanza che incrociando i dati relativi ai periodi di assenza così cumulati con quelli acquisiti presso agenzie di viaggio e compagnie aeree, sono riuscuti a ricostruire almeno 10 episodi in cui i dipendenti della PA hanno abusato dei permessi della 104.
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Come se non bastasse, i dipendenti avevano anche la buona abitudine di pubblicare sui social network le foto delle proprie giornate di svago, trascorse, seppur normalmente retribuite, lontano dal proprio posto di lavoro. I due sono stati, quindi, denunciati alla Procura di Spoleto per truffa ai danni dello Stato ed alla procura della Corte dei Conti di Perugia per il danno erariale accertato.
L’aspetto che colpisce maggiormente in queste vicende, la noncuranza verso il proprio posto di lavoro nonostante siano ben consapevoli delle conseguenze che vi sono in caso di abusi del genere, e come se non bastasse avevano anche l’abitudine di postare le foto delle vacanze sui Social, allora a questo punto la domanda viene davvero spontanea:”Non avrebbero fatto prima a dirlo apertamente che i permessi di cui loro godevano venivano sfruttati per tutti altri scopi?”
Purtroppo casi anloghi si verificano quasi ogni mese un pò in tutta Italia, dimostrazione che trattasi di un fenomeno largamente diffuso da Nord a Sud.