Se andiamo a ritroso nella storia ci si rende conto di quanto la donna sia stata considerata molto inferiore all’uomo, purtroppo ancora oggi esistono stati in cui questa situazione non è cambiata poi molto, ma fortunatamente non rappresentano la maggioranza, oggi infatti le donne in molteplici ambiti della vita sono del tutto equiparate al sesso maschile e ciò si fa evidente soprattutto in ambito lavorativo.
Donne e Lavoro, è Milano la prima città d’Italia
Una delle ultime statistiche condotte sulla presenza delle donne in ambito lavorativo, evidezia una forte crescita registrata negli ultimi anni soprattutto nel nostro paese.
Secondo la ricerca condotta, la principalecittà italiana con il più alto tasso di presenza femminile sul lavoro è Milano, nel capoluogo lombardo infatti, oltre il 65% delle donne residenti – tra i 20 e i 64 anni – possiede un lavoro, una percentuale molto elevata che addirittura colloca Milano tra le principali città Europee in fatto di donne e lavoro.
Nel vecchio continente infatti, Helsinsky con il 74,8%, Parigi con il 69,9%, Copenaghen con il 69,5% e Berlino con il 67,6%.
La ricerca non si è soffermata solo alla presenza femminile nel mondo del lavoro ma ha tracciato un profilo molto preciso di questo 65%.
La ricerca è stata condotta su oltre 421mila donne, sulle quali sono stati tracciati 3 profili ben diversi tra loro, il primo profilo chiamato “professionals” che rappresentano il 36% del campione: si tratta di residenti a Milano (55%) e pendolari (45%), giovani-adulte, per la quasi totalità italiane (le straniere sono l’11%) e per tre quarti dipendenti (le autonome e le collaboratrici sono il 26%, il 17% è libera professionista) che, nonostante siano tutte laureate e svolgano quasi esclusivamente lavori altamente qualificati, sono inquadrate per metà come impiegate, il 16% come quadro e solo il 4% come dirigenti. In maggioranza sono coniugate o coabitanti e single, ma solo la metà ha figli.
Poi vi è il profilo chiamato “unskilled” che rappresentano il 17,4% delle lavoratrici, la maggior parte residente a milano(64%) e hanno un’età non più giovane (75%), il 40% sono straniere ed il 90% sono dipendenti mentre il 60% sono classificate come operaie.
La maggior parte delle donne che rientrano nel profilo “unskilled” sono in possesso al massimo della licenza media (99,5%) e per tanto ricoprono ruoli professionali mediamente qualificate (54%) mentre coloro che svolgo lavori non qualificati sono il 42%.
Il terzo profilo che hanno indetificato è quello chiamato “le diplomate” che rappresenta il profilo più rilevante con il 46,6% del totale, quasi la metà di loro sono residenti a Milano, il 61% sono mature, l’81% sono italiane ed il 22% sono operaie.
Dalla ricerca condotta è anche emerso che le lavoratrici milanesi esercitano professioni mediamente più qualificate rispetto alle donne che lavorano in altre grandi città italiane come Roma, e questo nonostante nella capitale vi sia un’elevata concentrazione di funzionari e di dirigenti della Pubblica Amministrazione.