Il Concorso Scuola 2016 non smette di riservare sorprese, anche dopo mesi dalla sua conclusione, l’ultimo colpo di scena arriva del consiglio di stato il quale ha stabilito che la selezione deve essere riaperta poichè il Consiglio ha stabilito che anche coloro che hanno un dottorato hanno diritto ad avere una cattedra, per tanto va disposta l’ammissione con riserva degli appellanti a prove suppletive, da predisporre e da svolgere nel più breve tempo possibile.
Concorso Scuola: per il Consiglio di Stato è da rifare
Il consiglio di stato ha accolto il ricorso di centinaia di persone in possesso di dottorato e che erano stati esclusi dalla partecipazione al concorso pubblico che si è svolto questa estate, ora il Ministero dell’istruzione in accordo con il MIUR dovrà predisporre delle nuove prove per questi candidati “in extremis” e magari dovrà anche assumerli, in attesa di un giudizio di merito che chiarisca una volta per tutte se avere un dottorato può davvero dare diritto ad una cattedra nella scuola italiana.
Infatti ad oggi secondo l’attuale normativa vigente in italia tutti coloro che possiedono un dottorato di ricerca non possono partecipare ai concorsi pubblici per ottenere una cattedra per l’insegnamento e questo perchè non hanno conseguito l’abilitazione all’insegnamento tramite Tfa, Pas, Ssis o altri canali ufficiali come stabilisce la normativa vigente.
Il consiglio di stato oltre a rimettere tutto in discussione va oltre il concorso vero e proprio pronunciandosi anche sulle differenze che vi sono in particolare tra il dottorato e l’abilitazione in particolare quella conseguita attraverso dei Pas, i Percorsi abilitanti speciali con cui ci sarebbe più di un’analogia: l’unica vera differenza risiede nel tirocinio, che però i dottorandi non avrebbero la possibilità di svolgere in quanto impegnati in università (e comunque avrebbero fatto da supplenti di terza fascia).
Il Ministero ora si troverà ad affrontare un’ennesimo problema imprevisto e con poco tempo a disposizione, infatti entro Natale 2016 la questione dovrà essere affrontata e risolta.
Il provvedimento interessa circa 250 ricorsisti, ma nei prossimi mesi potrebbero esserci notizie positive anche per i dottori di ricerca iscritti nella terza fascia delle Graduatorie scolastiche che in Italia sono decine di migliaia e che al momento sono esclusi da questo provvedimento, infatti l’Associazione Dottorandi Italiani sono anni che chiede un intervento da parte del governo affinchè il loro titolo venga riconosciuto non solo all’interno degli atenei.