Salvo ripensamenti dell’ultimo momento, anche nel 2017 ci saranno 2 milioni di euro riservati alle nuove mamme lavoratrici autonome, si tratta di una riconferma del Bonus già attivato nel 2016 e che vede un Bonus massimo di 600 euro, nell’articolo vedremo come accedere ai fondi messi a disposizione, quando va presentata la domanda, chi esattamente ha diritto e quali sono tutti i requisiti necessari per ottenere i nuovi Voucher.
Donne e Lavoro Autonomo, ecco i Voucher da 600€
Il provvedimento è contenuto nella nuova legge di stabilità che nel mese di dicembre verrà approvata e che entrerà in vigore a partire dal 2017, nel dettaglio potranno accedere ai nuovi voucher le neo mamme che rientrano prima al lavoro, rinunciando quindi integralmente o in parte al congedo parentale, in cambio le mamme lavoratrici riceveranno voucher per pagare le baby sitter oppure contributi per coprire le rette dei nidi pubblici e privati accreditati.
A chi sono riservati i nuovi voucher?
Come abbiamo evidenziato questi nuovi sussidi sono riservati alle mamme lavoratrici autonome e le imprenditrici, per le quali il ministero del Lavoro insieme al ministero dell’Economia hanno messo a disposizione 2 milioni di euro, il testo del provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale appena qualche giorno fa, ora si attende solo l’Inps che avrà il compito di emanare la circolare attuativa.
Come si presenta la domanda?
Tutte le mamme che intendono avvalersi di questi nuovi sussidi economici potranno inviare le domande solo ed esclusivamente per via telematica attraverso il codice pin, con le credenziali spid oppure la carta nazionale dei servizi.
Per la compilazione e l’inoltro ci si potrà far aiutare dai patronati, a disposizione anche per avere informazioni e suggerimenti. Il sito da utilizzare sarà sempre quello dell’Inps, sul quale compariranno istruzioni e form per l’invio delle istanze (www.inps).
Quali sono esattamente le lavoratrici ammesse?
Come abbiamo evidenziato il provvedimento è volto alle mamme lavoratrici autonome ed imprenditrici, ma di preciso chi rientra in queste categorie? Tutte coloro che svolgono un’attività autonoma come le libere professioniste ma anche le imprenditrici e sono comprese anche le coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane ed esercenti attività commerciali, imprenditrici agricole, pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne.
Quando si possono chiedere i voucher?
Al termine del periodo di fruizione dell’indennità di maternità e nei tre mesi successivi, oppure per un periodo massimo di tre mesi entro il primo anno di vita del bambino.
A quanto ammontano?
Per quanto riguarda il beneficio che le mamme potranno ottenere il massimo sarà di 600 € mensili per una durata massima di 3 mesi quindi in totale 1.800 €, ovviamente come abbiamo già evidenziato la fruizione di questo Bonus comporta la riduzione del congedo parentale.
Inoltre come abbiamo evidenziato il bonus potrà essere spese sia per le rette degli asili nido che per la tata, ma non potranno essere cumulabili, in pratica le mamme dovranno scegliere in che modo utilizzare il Bonus se spenderlo per la baby sitter o per il nido.
Il contributo per il servizio di baby-sitting verrà erogato attraverso il sistema dei buoni lavoro, e le strutture saranno pagate direttamente dall’Inps.
Per chi non sono previsti i voucher?
Non saranno ammesse al beneficio, questo è già previsto, le lavoratrici esentate totalmente dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati, le lavoratrici autonome iscritte a un altro ente previdenziale e le donne che già usufruiscono del Fondo per le politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità.
Come si contatta l’Inps?
Attraverso il contact center dell’inps “ma le lavoratrici hanno difficoltà ad avere informazioni” spiega la sindacalista. “Al telefono non rispondono direttamente gli operatori. Per mettersi in contatto con gli addetti bisogna seguire le istruzioni date da un nastro preregistrato, dettando le parole chiave, non sempre comprese dal sistema”. E non sempre gli incaricati di turno al centralone (numero 803.164 gratuito da apparecchi fissi e 06.164.164 da cellulari, a pagamento) sono in grado di dare risposte chiare ed esaurienti.