Con l’inizio del 2017 entreranno in vigore alcune novità che riguardano l’uso del conto corrente per i titolari di partita iva (autonomi, professionisti ed imprese), la normativa in particolare introduce nuove norme sull’utilizzo del contante e l’introduzione di verifiche da parte del fisco qualora non venissero rispettare le nuove regole, nell’articolo andiamo a vedere quali sono le novità e come ci si dovrà comportare in caso di accertamenti fiscali.
Conto Corrente, dal 2017 nuovi Limiti per Imprenditori
Le nuove norme che dal 2017 entreranno in vigore saranno il diretto effetto del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017 approvato in sede di riconversione della legge, al cui interno sono stati introdotti nuovi limiti di prelievo dal conto corrente per i titolari di partita iva quindi liberi professionisti, autonomi e imprese.
Le nuove norme andranno quindi a modificare i limiti di prelievo sia giornalieri che mensili, in particolare quello giornaliero sarà fissato a 1.000 € al giorno mentre al mese il limite si ferma a 5.000 €, questo non significa che la Banca o la Posta può opporsi a richieste di prelievo superiori a queste cifre, ma queste soglie rappresentano solo dei limiti imposti dal fisco superati i quali scatteranno immediatamente i controlli da parte dell’Agenzia delle entrate sul conto e sull’attività.
Infatti secondo le nuove norme introdotte il superamento dei suddetti limiti, fa scattare la presunzione di evasione fiscale e quindi la somma eccedente il limite, è considerata come ricavo non dichiarato.
Nel caso di un’accertamento fiscale l’imprenditore dovrà giustificare le somme prelevate oltre le soglie previste per legge, e provare la provenienza lecita del denaro, nel caso in cui l’imprenditore non riesca a fornire una giustificazione valida, scatterebbe l’imputazione di presunzione di attività illecita e di nero ed il recupero delle somme evase, tassando il prelievo come ricavo e quindi reddito.
Ricordiamo inoltre che le nuove norme introdotte a partire dal 2017 non riguardano i contribuenti che hanno un lavoro dipendente o redditi da pensione, per queste categorie non vi è nessun limite se non i 3.000 € che corrisponde all’attuale uso sul contante, ma anche nel caso di prelievi superiori a tale soglia per queste categorie non è previsto nessun tipo di accertamento fiscale.