Novità in arrivo sull’utilizzo dei Buoni Pasto utilizzati da milioni di Lavoratori in Italia, il Mise infatti ha redatto un decreto che riguarderà il nuovo codice degli appalti, tra le novità che verranno introdotte la cumulabilità dei Buoni si potranno usare insieme 10 ticket restaurant e verrà anche limitato lo sconto che le società chiedono agli esercenti, il consiglio di Stato e l’Anac hanno dato parere positivo ma al tempo stesso viene chiesto anche di limare leggermente il numero di buoni cumulabili.
Buoni Pasto si cambia! Ecco le nuove regole
I Buoni Pasto sono uno strumento fondamentale per milioni di lavoratori (2,5 milioni di lavoratori tra settore pubblico 900mila e privato 1,6 milioni) e per tanto necessitano di nuove regole che permettano la loro fruizione in maniera semplice e funzionale da parte del lavoratore, e questo riguarderà sia i “Buoni Cartacei” che “Elettronici“.
Una delle novità che il decreto contiene al suo interno è quella riguardante la cumulabilità, fino ad oggi sono molti gli esercizi che accettano più di un Buono, ma formalmente sono fuori legge, poichè sui ticket è stampato chiaramente che non sono cumulabili, a volere fortemente l’eliminazione di questo vincolo in prima linea dalla grande distribuzione e osteggiata dai piccoli bar e ristoranti, infatti la cumulabilità è vista come un incentivo a spendere i buoni per “fare la spesa”.
Grande Distribuzione a parte, il limite della cumulabilità è ormai sorpassato e va contro le esigenze del lavoratore che potrebbe tranquillamente fare la spesa per preparasi da se il pranzo anzichè spendere i Buoni presso gli esercenti convenzionati come Bar, Tavole Calde e Ristoranti, sono molti i lavoratori che utilizzano i buoni per un’unica spesa al supermercato che consente di preparare di volta in volta il pranzo da portare anche con se sul posto di lavoro, oggi infatti grazie agli alimenti in scatola e a lunga conservazione ciò è tranquillamente possibile, quindi perchè non adeguare questo strumento ai tempi che cambiano?
Prima di arrivare alla stesura definitiva, il dicastero ha incassato il parere dell’Anac, nei giorni scorsi, e nelle ultime ore del Consiglio di Stato: un sostanziale via libera, fatta salva qualche piccola richiesta di modifica che potrebbe esser accolta – in tempi rapidi, suggeriscono a Palazzo Spada – dal Ministero.
Sulla cumulabilità verrà comunque imposto un limite che dovrebbe aggirarsi sui 10 Buoni spendibili simultaneamente, l’obiettivo è quello di evitare “effetti non propriamente neutri sulle diverse categorie di esercizi” e rischi legati al possibile “snaturamento delle caratteristiche del buono pasto”, che resta un titolo “rappresentativo del servizio sostitutivo di mensa” e non può essere utilizzato come “una sorta di buono spesa universale e surrogato del danaro contante”.
Altre novità contenute nel decreto sono l’aggiunta sul buono cartaceo del nominativo del titolare, poi vi sarà la ragione sociale e il codice fiscale della società di emissione, il valore facciale, il termine temporale di utilizzo, uno spazio riservato alla apposizione della data di utilizzo, della firma del titolare e del timbro dell’esercizio convenzionato presso il quale il buono pasto verrà utilizzato.
Altre novità infine, riguarderanno il cosidetto “sconto incondizionato” e i “servizi aggiuntivi”. Ad oggi infatti, agli esercenti non è possibile applicare uno sconto maggiore di quello che viene applicato dalle società in sede di aggiudicazione dell’appalto di fornitura dei buoni pasto, per quanto concerne la questione dei “servizi aggiuntivi” che le società che emettono i buoni chiedono agli esercenti, con l’effetto di ribassare su questi ultimi il costo dei ribassi con i quali le emettitrici si aggiudicano gli appalti, andranno eliminati per evitare proprio che i Buoni perdano ancora di più il loro valore, uno strumento che come abbiamo ricordato viene utilizzato da milioni di lavoratori e per molti dei quali rappresenta un vero e proprio salvagente per le famiglie in difficoltà, soprattutto in anni di crisi.