Con un decreto pubblicato il 24 gennaio sulla Gazzetta Ufficiale, è arrivata la notizia spiacevole per i tredicimila concorrenti che avevano sostenuto la prova scritta per accedere al corpo della Polizia di Stato.
Ebbene, i partecipanti al concorso dovranno ripetere la prova di esame che gli permetterà di entrare a far parte dei 559 allievi agenti di Polizia, la prova già sostenuta a maggio dello scorso anno attraverso un test articolato in ottanta domande con risposta a scelta multipla da sostenere nel tempo massimo di sessanta minuti dovrà essere ripetuto con egual modalità e tempi il giorno 6 del mese di marzo dell’anno in corso a causa di un provvedimento senza precedenti arrivato dopo le numerose segnalazioni di possibili irregolarità.
Oltre al concorso per 559 agenti di Polizia, sono in totale nove i concorsi sui quali la procura di Napoli indaga per sospette irregolarità, a tal proposito nel mirino della Procura di Napoli (sezione diretta dall’aggiunto Alfonso D’Avino, fascicolo a firma del pm Stefania Buda) ci sono anche le prove concorsuali per allievi marescialli del ruolo ispettori dell’Arma, carabinieri in ferma breve, nella Marina Militare, e allievi marescialli della guardia di finanza, nella Capitaneria di Porto e nell’Aeronautica.
A dare la spiacevole notizia ai partecipanti al concorso è stato il capo della Polizia F.Gabrielli che nel mese di dicembre oltre ad annullare le prove di esame per agenti di Polizia, ha preso un provvedimento senza precedenti arrivato dopo le numerose segnalazioni da parte di alcuni sindacati e molti comitati, disponendo così anche la revoca della commissione esaminatrice e l’avvicendamento del personale dell’Ufficio attività concorsuali.
La procura di Napoli sta indagando per le sospette irregolarità concorsuali da parte di alcuni centri di formazione che avrebbero fornito aiuti “particolari” ai candidati, per diversi concorsi nelle armi, infatti da una recente indagine sono state arrestate 9 persone per reati contro la pubblica amministrazione.
Il sospetto è nato, dopo indagini lunghe e non semplici che avrebbero dimostrato l’utilizzo improprio nel caso del concorso per i 559 aspiranti poliziotti, dell’algoritmo, cioè la formula matematica, che permetteva di individuare l’esatta successione della casella da barrare, che ha permesso durante il concorso risultati anomali nei test, in quanto i candidati partecipanti al concorso avrebbero ottenuto una votazione superiore al 9, ben 767 su 14.028.
Un caso? Oppure i candidati davvero possiedono una bravura inimitabile?
Forse un caso, forse bravura, ma secondo le indagini un altro particolare desta il sospetto degli imbrogli durante il concorso, ovvero la provenienza dei vincitori dalla provincia di Caserta.
Leggi anche: