Fra i precari sono i più precari quelli che in proporzione lavorano di più, pagano più contributi ma in cambio prenderanno la pensione più misera, stiamo parlando dei tantissimi lavoratori che vengono retribuiti attraverso i Voucher Lavoro INPS, tracciata da un rapporto della CGIL da quale emerge che dopo 35 anni di lavoro un Voucherista prederà 208 euro al mese di pensione, meno della metà della pensione sociale, 194 euro in meno rispetto alle partite iva, 317 meno di un collaboratore, mentre un lavoratore agricolo lo supererà di ben 811 euro.
50 centesimi per ogni Voucher acquistato vanno all’INPS ma non concorrono a coprire i contributi ma si tratta di una somme che lente previdenziale ottiene per gestire il servizio e che negli ultimi 8 anni ha fruttato oltre 205 milioni di euro, una cifra enorme se confrontata con i 534 milioni di contributi versati, d’unque a paragona fra forme di lavoro flessibile quella dei Voucher Lavoro rappresenta quella più costosa e meno vantaggiosa
Quasi 134 milioni i Voucher riscossi nel 2016, circa 20 milioni in più del 2015 e il timore è che il trand sia destinato a crescere sempre di più e che coprirà non più esigenze lavorative informali e occasionali ma anche quelle più strutturate, sempre dalla ricerca condotta emerge infatti che a sfruttare i Voucher sono anche le grandi aziende come le società di calcio e addirittura le aziende di lavoro interinale che dovrebbero invece tutale forme di lavoro più protettive
Un passo fatale nel cammino verso la cancellazione totale della relazione tra lavoro che fai e retribuzione che prendi, queste le parole di Susanna Camusso il segretario della CIGL, se andiamo avanti cosi il rischio di lavorare gratuitamente non è poi cosi lontano, il segretario della CGIL sono mesi che batte sul tema dei Buoni Lavoro tanto da aver proposto anche un Referendum sull’abolizione di questo strumento che secondo la CGIL non andrebbe riformato ma completamente riformato.
Col passare dei mesi questo tema è diventato via via sempre più importante per il governo, ora è uno dei principali problemi da risolvere anche per evitare che il referendum si svolga con un’ennesima sconfitta nel caso gli italiani scelgano di eliminare i Buoni Lavoro, per questo il governo Gentiloni è al lavoro per cercare di modificare e regolamentare il settore del Lavoro Occasionale, fino ad oggi sono state introdotte delle sansioni per tutti coloro che usano questo strumento in maniera fraudolenta, inoltre è stata anche introdotta la tracciabilità che obbliga il datore di lavoro a comunicare tutti i dati della prestazione lavorativa occasionale, ora di inizio, luogo dove si svolge la prestazione, l’orario di fine ed ovviamente tutti i dati del lavoratore.
Voucher Lavoro INPS: quali novità in vista?
Prima di vedere nel dettaglio le nuove norme che il Governo sta mettendo a punto ricordiamo che già nel corso del 2016 sono state introdotte significative novità di seguito trovate gli articoli che ne parlano in maniera dettagliata: (Leggi l’approfondimento)
- Voucher Lavoro INPS le novità del 2017 (Leggi l’approfondimento)
- Voucher e Lavoro Accessorio, le FAQ del Ministero (Leggi l’approfondimento)
- Voucher Lavoro Inps, via libera a nuove Regole (Leggi l’approfondimento)
- Voucher Lavoro Baby Sitter, Nuova Procedura OnLine (Leggi l’approfondimento)
- Voucher Lavoro: Elenco Banche Autorizzate alle Vendita (Leggi l’approfondimento)
- Voucher Lavoro Telematici, Nuove Modalità di Pagamento (Leggi l’approfondimento)
- Come Attivare i Voucher Lavoro (Guida) (Leggi l’approfondimento)
Alla luce anche degli ultimi dati sui Voucher evidentemente queste contromisure non bastano ad argirnare questo fenomeno che è sfuggito di mano.
Tra le nuove contromisure che il Governo vuole introdurre c’è la limitazione solo in determinati amibiti, la volontà è quella di impedire alle aziende di utilizzarli in favore di forme contrattuali di lavoro più stabili che già ci sono e che secondo il governo andrebbero utilizzate, i Buoni andrebbero usati dalle famiglie per piccoli lavori e non dalle imprese, che come abbiamo evidenziato hanno a disposizione altre tipologie di contratti.
Le modifiche, secondo il ministro del Lavoro Poletti, non sarebbe una sconfessione dell’operato del governo Renzi, anche perchè il precedente esecutivo ha cercato comunque di regolamentare in parte il fenomeno introducendo la tracciabilità e le sanzioni in caso di utilizzo fraudolento, provvedimenti che prima non erano in vigore, si tratterebbe quindi di modifiche dovute per cercare di evitare ancora di più l’uso scorretto che ancora oggi viene fatto dello strumento.
La conferma di voler restringere l’uso dei Buoni Lavoro alle sole famiglie lo conferma anche Cesare Damiano (Pd), presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, dove in questi giorni si stanno esaminando alcune proposte di legge che riguardano appunto la riforma dei voucher, e dove la prossima settimana, probabilmente mercoledì, dovrebbe essere pronta la bozza di un testo base.
Ieri si è tenuta una riunione ristretta, durante la quale – annunciato Damiano – è stata «fortemente sostenuta la tesi di prevedere l’utilizzo dei voucher esclusivamente per le famiglie, escludendo imprese e pubblica amministrazione». Le proposte di legge sull’argomento – ricorda Damiano – sono otto, «di cui quattro relativamente omogenee», per cui la commissione Lavoro sta facendo un lavoro «di sgrossamento».
Al criterio delle famiglie come uniche committenti dei voucher potrebbero essere affinacate delle «eccezioni mirate», tipo la raccolta stagionale di prodotti agricoli dove pensionati e studenti potranno continuare a essere pagati in voucher. Non è esclusa «la possibilità di riabbassare da 7000 a 5000 euro il limite massimo del compenso che un lavoratore può guadagnare in voucher nell’anno» conclude il presidente della commissione Lavoro.