Bonus macchinari 2018 è un’agevolazione introdotta dal decreto legge n.69/2013 e che riguarda le piccole e medie imprese. Permette l’accesso a finanziamenti per l’acquisto di beni strumentali d’impresa e nuove apparecchiature da impiegare all’interno del processo produttivo.
Per acquistare i beni strumentali, le PMI possono quindi richiedere un finanziamento agevolato a banche ed intermediari finanziari: viene concessa un’agevolazione sotto forma di un contributo pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati su un finanziamento al tasso d’interesse del 2,75% della durata di 5 anni e d’importo pari al finanziamento.
Quali sono i beni che rientrano nell’agevolazione?
- macchinari;
- impianti;
- beni strumentali di impresa;
- attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo;
- hardware;
- software e tecnologie digitali
Non sono invece ammessi:
- acquisti di singoli beni di importo inferiore a 516,46 euro
- terreni e fabbricati;
- opere murarie;
- acquisto di beni che costituiscono mera sostituzione di quelli esistenti;
- commesse interne;
- macchinari, impianti e attrezzature usati o rigenerati;
- beni di funzionamento;
- imposte, tasse e scorte;
- contratto di finanziamento
I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni” come software e tecnologie digitali. Non rientrano nell’incentivo le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, o riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”.
Chi può accedere alle agevolazioni?
Possono ricevere il contributo le aziende che hanno una sede operativa in Italia e sono regolarmente iscritte nel Registro delle imprese. Non devono essere sottoposte a procedure concorsuali o trovarsi in liquidazione volontaria e, più in generale, non devono essere imprese in difficoltà. Possono presentare domanda per il bonus macchinari anche le imprese estere con sede in un paese UE che intendono aprire una sede in Italia, anche se alla data della domanda la sede non risulta ancora operativa. Sono infine escluse dall’agevolazioni le imprese che operano nel settore delle attività finanziarie e assicurative.
Incentivi per la cogenerazione
Il termine cogenerazione indica la produzione di vari tipi di energia attraverso un unico impianto: gli impianti sfruttano il calore disperso da un impianto di produzione di energia elettrica e riducono il consumo dell’energia primaria. I vantaggi della cogenerazione sono dunque il miglioramento dell’efficienza degli impianti, la riduzione dei consumi e delle emissioni di sostanze inquinanti.
Lo scambiatore di calore a piastre è il componente dell’impianto di cogenerazione che recupera l’energia termica risultante dal funzionamento del motore, che altrimenti andrebbe dispersa. Un impianto può essere definito di “cogenerazione” solo se rientra negli indici prestazionali stabiliti dall’Autorità per l’Energia Elettrica (AEEG). Con la legge di Bilancio 2018 è stato accolto l’emendamento che amplia la concessione dell’ecobonus del 65% anche per l’acquisto di piccoli impianti di cogenerazione.