Per tutti i professionisti che, per lavoro, si trovano ad interfacciarsi con il catasto o comunque con le lungaggini della burocrazia il software DOCFA ha sicuramente rappresentato un punto di svolta. Oggi vedremo insieme cos’è e a cosa serve, fornendo qualche direttiva su come usarlo.
Significato dell’acronimo DOCFA
Passiamo senza indugi a definire il termine DOCFA svelando il significato del suo acronimo, ovvero: DOcumento Catasto FAbbricati. Nello specifico si tratta di un software gratuito dell’Agenzia delle Entrate per la compilazione digitale delle pratiche catastali che fece la sua comparsa per la prima volta il 12 novembre del 1996 con il nome di DOCFA 1.0.
Da quella data ad oggi il software ha conosciuto un’evoluzione significativa giungendo alla sua ultima versione aggiornata, DOCFA 4.00.4.
A cosa serve? quali sono le sue funzioni?
Avrete già capito che le funzioni di questo software sono pensate prettamente per facilitare il lavoro di certi professionisti per l’elaborazione e l’invio telematico di certi documenti all’Agenzia delle entrate e agli Uffici Territoriali.
Nello specifico esso permette di presentare documenti relativi a:
- nuove costruzioni/nuovi accatastamenti;
- ricostruzioni;
- ampliamenti;
- variazioni;
- cambio destinazione d’uso;
- denunce di variazione;
- denunce di unità afferenti a enti urbani;
Tutte operazioni che richiedono la modifica delle particelle catastali e per cui vige l’obbligo di comunicazione per l’interessato, che dovrà necessariamente affidarsi ad un tecnico specializzato per gestire la procedura, (visto e considerato che ai privati cittadini non è concesso farlo).
Chi può eseguire la procedura?
l tecnico che esegue la pratica di solito è:
- un architetto;
- un ingegnere;
- un geometra;
- un perito;
il quale, tuttavia, avrà bisogno di certi dati che dovranno essergli forniti dal titolare, ovvero:
- visura catastale;
- indicazione dei proprietari dell’area interessata;
- titolo di provenienza (atto di vendita ad esempio);
- autorizzazione ai lavori;
- estratto di mappa;
- planimetria catastale;
Ricordiamo che queste azioni, che prendono il nome di procedura Docfa, dal 1° giugno del 2015 sono eseguibili esclusivamente online, secondo le disposizioni dell’Agenzia delle Entrate, la cui approvazione sarà necessaria per la validazione della pratica. L’Agenzia potrà, altresì richiedere integrazioni o rettifiche alla documentazione presentata, o decidere di effettuare controlli e sopralluoghi finalizzati alla verifica.
Capirete, dunque, il motivo per cui ai privati cittadini non è concesso di svolgere questa pratica autonomamente.
Si tratta infatti di procedure che richiedono competenze tecniche e conoscenza specifica del software che spesso anche i professionisti hanno bisogno di affinare e perfezionare, esigenza che ha portato alla nascita e alla diffusione di corsi di formazione sull’utilizzo del software Docfa, spesso svolgibili online.
Per sottolineare l’importanza dell’utilizzo di tale software molti ordini professionali di competenza hanno riconosciuto e accreditato certi corsi rendendoli validi per l’assolvimento dell’obbligo di formazione professionale continua.
Modelli Digitalizzati Docfa
Come era immaginabile, la procedura telematica si serve dei medesimi modelli che prima erano presentabili in formato cartaceo, ma che oggi sono stati digitalizzati, essi sono:
- il modello D;
- il modello 1N (I e II parte);
- il modello 2N (I e II parte);
- le planimetrie;
- l’elaborato planimetrico;
- l’elenco subalterni;
Come effettuare il Download gratuito?
L’ultima versione del software è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, ma è accessibile ai soli professionisti abilitati a svolgere le operazioni di comunicazione al catasto.
Il download sarà effettuabile gratuitamente scaricando una cartella compressa che contiene anche la guida di installazione e le informazioni tecniche.
Costi e tariffe della procedura
Chiudiamo il nostro articolo parlandovi delle spese catastali, che di per sé non sono elevate, si tratta di:
- 50 € per le spese catastali per ogni operazione;
- 70 € per i diritti di voltura;
Tuttavia il professionista di cui il privato cittadino si avvale per la stesura e la redazione dei documenti applicano delle tariffe e delle parcelle che variano in base all’operazione, all’edificio, o al professionista stesso.
Si parla di pagamenti che orientativamente si aggirano tra i 125 € e i 250 € per l’aggiornamento della planimetria, ma che possono crescere e diventare dagli 800 € ai 2.000 € in caso di nuove costruzioni o operazioni più complesse.