Introdotto per la prima volta dal governo Letta per il triennio 2013-2015 in via sperimentale e poi confermato dal governo Renzi per il biennio 2017-2018 l’Inps mette fine al bonus baby sitter. L’abolizione del Bonus baby sitter è stato reso nota con un messaggio n. 1353 del 3 aprile 2019, in quanto la Legge di Bilancio 2019 non ha rifinanziato la norma che consentiva alle neomamme di “scambiare” il congedo parentale con un bonus fino a 600 euro mesi per 6 mesi da usare per baby sitter e nido.
Stop al bonus per baby sitter e asilo nido, ecco le circolare INPS, ultime novità
Il bonus era di aiuto ai genitori in quanto aveva funzione di congedo parentale alternativo e permetteva ai genitori di prendere un congedo non pagato dal proprio lavoro fino a dieci mesi e per coloro che non avessero voluto o potuto sfruttare questa possibilità il bonus poteva essere utilizzato per ottenere 600 euro mensili con cui pagare baby sitter o le rate dell’asilo nido.
Non tutti d’accordo con l’abolizione del bonus Baby sitter, infatti l’attuale maggioranza ha preferito potenziare altri strumenti, e si è messa contro l’opposizione che sostiene che tale iniziativa limita fortemente l’incremento dell’occupazione femminile aumentando il numero di dimissioni dopo la nascita di un figlio.
Nel bonus rientreranno le mamme che hanno presentato domanda entro il 31 dicembre 2018 e che potranno usufruirne fino a dicembre 2019 mentre le madri lavoratrici da quest’anno non possono più fare richiesta di inserimento nel bonus asilo nido.