Molte imprese provenienti da diversi settori produttivi stanno apprezzando i risultati del welfare sia sul piano della produttività aziendale sia su quello del benessere dei dipendenti. Mai come in questo periodo risulta necessario parlare di welfare aziendale come strumento per la ripresa economica e rilancio dei consumi interni. La consapevolezza in merito a questo strumento ha portato il welfare a essere considerato un piano di servizi e benefit ben strutturato e in grado di apportare vantaggi concreti a entrambe le parti.
Durante il momento storico di emergenza sanitaria l’azienda è diventata il luogo principale in cui trovare un sostegno reale, soprattutto per tutte quelle realtà che hanno continuato le proprie attività lavorative senza interruzioni. Il welfare, in questo caso, è stata la migliore risposta alle nuove esigenze dei collaboratori e dei dipendenti, come ad esempio il supporto psicologico e pedagogico, le lezioni online per i figli e il sostegno ai familiari anziani isolati.
Ciò che ha permesso al welfare di venire in aiuto in un periodo così incerto sono state proprie le sue caratteristiche di semplicità di utilizzo, innovazione tecnologica e l’offerta ampia di benefit utili alla famiglia. Infatti, nel 2020 i fringe benefit hanno subito un raddoppio della quota di esenzione fiscale arrivando a 516,46 euro (misura ad oggi non rinnovata per il 2021 in cui il valore dell’esenzione fiscale è tornato a 258,23 euro).
Questo ha permesso alle aziende di fornire beni e prestazioni adatti alle reali necessità, come ad esempio buoni acquisto sia per la spesa sia per il carburante.
Conferma ulteriore di come una strategia di welfare aziendale sia in grado di giocare un ruolo fondamentale nella ripresa aziendale.
L’impatto positivo tramite l’aumento del potere di acquisto
In ottica di ottimizzazione fiscale, la strategia di welfare aziendale è un punto cardine in grado di fornire un aiuto concreto ad aziende e dipendenti. Da un lato le imprese hanno la possibilità di ridurre il carico fiscale del costo del personale tramite l’introduzione di benefit, dall’altro i dipendenti vedono il loro potere di acquisto aumentare proprio grazie alla riduzione del cuneo fiscale.
La conseguenza, oltre al godimento di benefit, è proprio la migliore qualità della vita di chi svolge l’attività lavorativa, mantenendo naturalmente la stessa retribuzione e lo stesso inquadramento contrattuale. Infatti, nonostante fino a poco tempo fa la tematica del welfare aziendale si concentrasse soprattutto sulla dimensione economica e produttiva, oggi risulta quanto più rilevante il dibattito in merito all’impatto sociale e la conseguente percezione che il singolo dipendente ha del ritorno del proprio operato.
Uno dei principali vantaggi del welfare dal punto di vista della ripresa economica consiste, quindi, nell’influenza positiva che produce, proprio in virtù della detassazione totale per il dipendente dei beni e dei servizi che riceve, sia che siano introdotti volontariamente dall’impresa, sia che siano negoziati, come ad esempio tramite la conversione di un premio produttività.
Con l’aumentare della gratificazione personale, aumentano anche produttività e creatività, gli ambienti lavorativi diventano più sereni e a beneficiarne è anche l’immagine dell’azienda. Proprio in un periodo difficile come quello attuale è importante ricordare che le imprese sono fatte di persone, per questo è assolutamente necessario puntare sull’aspetto umano, poiché è in grado di infondere nuove speranze nei confronti della ripresa economica.
Il punto di vista aziendale
Come abbiamo visto, il welfare aziendale è uno strumento molto utile per il dipendente, il quale sommandosi al normale stipendio favorisce l’accesso a beni e servizi che altrimenti di cui altrimenti non avrebbe potuto usufruire. Naturalmente, anche l’azienda trae dei vantaggi puramente economici, che vanno quindi oltre al punto di vista umano, comunque fondamentale per la creazione di un clima lavorativo piacevole, specialmente in un momento storico complesso.
Il vantaggio fiscale principale in questo caso consiste in un abbassamento notevole del costo del lavoro, dal 30% al 40%, calcolato sugli importi lordi. A parità di somma erogata, quindi, l’azienda sarebbe in grado di abbattere notevolmente il cuneo fiscale. Sui portali specializzati è comunque possibile reperire più informazioni in merito alle strategie di welfare aziendale adottabili dalle aziende.
Tra gli esempi di benefit particolarmente apprezzati in questo periodo troviamo sicuramente quelli inerenti ai rimborsi scolastici e ai servizi di istruzione, che rientrano nella più ampia categoria delle spese familiari, a cui si aggiungono naturalmente i benefit inerenti all’assistenza sanitaria integrativa.
Certamente, tra i più comuni e apprezzati soprattutto per la facilità di utilizzo ed erogazione troviamo i buoni pasto, utilizzabili non soltanto per sopperire alle spese della pausa pranzo qualora l’azienda non disponesse di una mensa interna, ma anche come strumento per i propri acquisti alimentari, ovvero la spesa.