Quali sono gli accorgimenti da adottare per aumentare le probabilità di trovare il lavoro dei propri sogni? Il primo suggerimento è quello che può apparire più strano, ma in realtà è il più importante: non bisogna accettare un’offerta se si pensa che non sia quella davvero giusta e se non si è realmente convinti. È normale, per chi è disoccupato, non potersi permettere di scegliere; tuttavia eccedere con i compromessi può essere deleterio, e la paura di non riuscire a trovare altro non deve portare a prendere decisioni sbagliate.
Espandere la rete di relazioni
Un altro consiglio utile è quello di cercare di espandere il più possibile la propria rete di relazioni: il cosiddetto network. La routine quotidiana deve essere mirata ad ampliare le conoscenze che si hanno e quelle che si possono avere. Tra le tante opportunità di networking che vale la pena di sfruttare per entrare in contatto con nuove persone c’è, per esempio, LinkedIn. In generale, poi, si deve essere sempre pronti a presentarsi con un approccio strategico e nel migliore dei modi possibili. Oltre al contatto su LinkedIn, quindi, vale la pena di sfruttare altri strumenti come i biglietti da visita. In generale coltivare le relazioni è essenziale per una buona semina, se così la si può definire, in vista della propria carriera.
Il giusto atteggiamento durante un colloquio
Dopo aver esplorato gli annunci lavoro presenti su Internet (magari quelli di AnnunciLavoro360, che è una preziosa fonte di inserzioni è opportunità), bisogna acquisire la consapevolezza che non sempre è facile essere chiamati per un colloquio e poi assunti da un giorno all’altro. La prospettiva da assumere deve essere proiettata sul medio e lungo termine. Per esempio, un’azienda potrebbe non avere bisogno di un candidato al momento, ma potrebbe averne necessità più tardi, e in quel caso sarà indispensabile riuscire comunque a farsi trovare pronti. In generale tutto è importante e rilevante in fase di colloquio: per questo ci si deve mostrare interessati e al tempo stesso interessanti. Sarebbe un grave sbaglio quello di apparire troppo concentrati su sé stessi, anche perché il rischio è quello di apparire ansiosi. Nel corso del colloquio è legittimo, e anzi molto spesso consigliabile, porre delle domande, a condizione che le stesse esplicitino un reale interesse nei confronti dell’azienda e non servano solo a capire quanto si potrebbe guadagnare.
Come dare una buona impressione di sé
Per fornire una buona impressione di sé è indispensabile mostrarsi fiduciosi e apparire tranquilli e sereni. Tutti i selezionatori sono consapevoli del fatto che i candidati che si presentano di fronte a loro si stanno giocando non solo un pezzo della propria carriera, ma addirittura una parte della propria vita. Ed è questa la ragione per la quale non ci si può permettere di farsi vedere terrorizzati o in preda all’ansia. Un’azienda assume dei nuovi dipendenti affinché siano loro a risolvere i suoi problemi; nessuno è interessato ad accogliere un lavoratore problematico.
La lettera di presentazione e il curriculum
Sia il curriculum che la lettera di presentazione devono essere personalizzati in funzione di ciascuna candidatura. A proposito di curriculum, inoltre, è opportuno essere abbastanza selettivi in merito alle esperienze che si decide di raccontare e includere. Soprattutto se si hanno numerose mansioni alle spalle, conviene porre l’accento solo sulle più importanti, o comunque sulle più pertinenti in relazione alla posizione per la quale ci si candida. Nel caso in cui si sia stati disoccupati per un certo lasso di tempo, invece, bisogna inserire le attività a cui ci si è dedicati in quel periodo: un conto è essere senza lavoro e un conto è trascorrere il tempo senza far nulla.
Quando e come candidarsi
È bene evitare di candidarsi per tutte le offerte, incluse quelle che chiaramente non hanno nulla a che vedere con il percorso di studi che si è seguito e con il background professionale che si ha alle spalle. Chi non è selettivo finisce per proporsi sul mercato come un lavoratore di basso valore, e non come un professionista desiderabile. Essere specifici, dunque, è un imperativo da cui non si può prescindere. Per questo serve esplorare il mercato con cura e, magari, con un atteggiamento creativo.