La sigla DPI sta per dispositivo di protezione individuale. Essa identifica tutte le attrezzature che devono essere tenute e indossate dai lavoratori affinché essi possano essere protetti rispetto a uno o più rischi che potrebbero mettere a repentaglio la loro salute o la loro sicurezza durante il lavoro. Sono esempi di DPI gli indumenti ad alta visibilità, gli occhiali, gli indumenti per la saldatura, i caschi, le scarpe e gli indumenti per la protezione contro gli agenti chimici liquidi. Se vengono scelti in maniera corretta, gli indumenti da lavoro costituiscono la prima e più importante forma di protezione.
Guida alla scelta
Essere in grado di trovare il giusto abbigliamento professionale è molto importante in considerazione non solo delle mansioni che si svolgono, ma anche in relazione alle caratteristiche peculiari dell’ambiente di lavoro. I dipendenti devono essere dotati di indumenti di lavoro adeguati: questo è un obbligo a cui il datore di lavoro non si può sottrarre. A partire da questo presupposto, è molto importante valutare con la necessaria attenzione i DPI a disposizione sul mercato e le relative caratteristiche. I DPI in questione, in particolare, devono tenere conto delle esigenze di salute ed ergonomiche dei lavoratori ed essere adatti alle condizioni del luogo di lavoro.
La manutenzione dei dispositivi
In base a quanto previsto dalla normativa, tocca ai datori di lavoro fare in modo che l’efficienza dei DPI possa essere garantita nel corso del tempo. Essi, inoltre, devono garantire il rispetto delle principali condizioni igieniche attraverso le sostituzioni e le riparazioni che si dovessero eventualmente rendere necessarie, oltre che tramite la manutenzione. Come si può intuire, quello relativo alla scelta dell’abbigliamento da lavoro è un argomento più complesso di quel che si possa immaginare. In questo ambito c’è bisogno di un’analisi accurata, che va al di là dei meri gusti personali e del calcolo dei costi. Quando si parla di indossare la sicurezza, si fa riferimento a comfort e diritti.
Le prescrizioni normative
Ci sono professioni e mestieri per i quali la legge impone un abbigliamento professionale ad hoc, tale da garantire il massimo della protezione e della comodità possibile. La normativa che riguarda l’abbigliamento da lavoro è quella del D. Lgs. n. 81 del 2008, Titolo III, con due obblighi di legge ben precise, che coinvolgono rispettivamente il datore di lavoro e i lavoratori.
Il primo è tenuto a mettere a disposizione dei lavoratori i mezzi di protezione più adeguati, in base alle loro esigenze, una volta che sono state effettuate tutte le valutazioni del caso. Queste hanno a che fare con l’entità dei rischi possibili e con la frequenza con la quale il lavoratore viene esposto ai rischi in questione, ma riguardano anche le prestazioni dei DPI e le caratteristiche intrinseche dei posti di lavoro.
Gli obblighi di legge relativi ai lavoratori hanno a che fare con il rispetto delle disposizioni aziendali e delle norme in tema di sicurezza e in materia di utilizzo dei mezzi di protezione individuale. I lavoratori, tra l’altro, sono tenuti ad aver cura dei DPI che vengono messi a loro disposizione e non possono apportare di propria iniziativa eventuali modifiche. In presenza di inconvenienti o difetti, questi devono essere segnalati a chi di dovere.
L’abbigliamento U-Power
Un esempio di prodotto di qualità in questo ambito è rappresentato dall’abbigliamento u-power, marchio che da qualche anno a questa parte è un vero e proprio punto di riferimento nel settore sia in Italia che a livello internazionale. Gli articoli di U-Power riescono, infatti, ad abbinare la massima sicurezza con le migliori doti di funzionalità e comfort.