Quando vado in pensione? E’ una delle domande più ricorrenti tra i lavoratori dipendenti che hanno superato la soglia dei 50 anni che anno dopo anno vedono innalzarsi sempre di più l’età pensionabile. Nel corso del 2016 sotto la guida di Matteo Renzi il governo ha iniziato ad avviare la riforma del settore pensionisto, una riforma non certo facile e che interessa milioni di persona tra lavoratori dipendenti che si avvicano all’età pensionabile e i pensionati che già percepiscono una pensione, il problema fondamentalmente è nel far quadrare i conti dell’INPS che, per voce dello stesso presidente Boeri, non sono certo in positivo.
Verso la fine del 2016 il governo ha messo appunto il cosiddetto APE (Anticipo di Pensione) che permette a determinate condizioni, di uscire qualche anno prima dal mondo del lavoro ed arrivare alla tanto agognata pensione, un provvedimento che non è stato accolto certo con etrema felicità poichè, come spesso accade, il provvedimento è stato tutto messo sulle spalle dei lavoratori che devono pagare di tasca propria, ma andiamo con ordine e vediamo in cosa consiste e come funziona l’APE.
L’Ape, acronimo che sta per Anticipo pensionistico è permetterà, dal 1° maggio 2017 e fino al 31 dicembre 2018, a chi ha raggiunto almeno i 63 anni di età e si trova a non più di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia nel regime obbligatorio di ritirarsi in anticipo dal lavoro per raggiungere la pensione, il provvedimento è rivolto sia ai lavoratori del pubblico che del privato.
Esistono 2 tipi di APE, quello Volontario e quello Sociale, nel primo il lavoratore dovrà stipulare un prestito con banche ed assicurazioni erogati però attraverso l’Inps, e il lavoratore dovrà restituire con gli interessi per una durata di 20 anni, l’APE sociale invece consiste in un sussidio erogato dallo Stato rivolto ai lavoratori meritevoli di una particolare tutela.
La principale differenza tra le due tipologie di APE sta nell’assegno pensionistico che il lavoratore riceverà, per quello Sociale non ci saranno decurtazioni poichè è un sussidio pubblico di cui si fa carico lo stato mentre nel caso dell’APE volontario il tutto graverà sulle spelle del lavoratore che si vedrà decurtato una parte dell’assegno mensile di pensione.
In questa pagina abbiamo realizzato un strumento che permette di effettuare la simulazione dell’età pensionabile, lo strumento è completamente gratuito, basta inserire la tipologia di lavoratore, l’età, gli anni di contributi e se si è stati assunti dopo il 31 dicembre 1995.
Il tool di calcolo, in base ai dati che avrete inserito, vi dirà quando potrete andare in pensione con le attuali leggi e normative vigenti in Italia.
I dati inseriti non verranno memorizzati ne verranno forniti a terzi, la funzione di calcolo dell’età pensionabile viene resa disponibile in questa pagina così come è, senza alcun tipo di responsabilità da parte nostra in merito alla qualità e validità delle informazioni fornite. In ogni caso, per essere certi di sapere quando si può andare in pensione e per conoscere il calcolo della pensione INPS, di rivolgersi direttamente alle strutture preposte come INPS o Caf.